Ingredienti
125 grammi di farina
Mezzo litro di vino bianco
60 ml di acqua
100 grammi di mandorle pelate
25 ml di olio EVO
70 grammi di zucchero
Scorza di due limoni grattugiata
Olio di semi di girasole q.b.
Zucchero a velo q.b.
Procedimento
Si tratta di una ricetta facile da preparare, originaria della Puglia, tipica del periodo natalizio, anche se oggi viene consumata durante tutto l’anno.
Magari può essere un’idea per un dolce diverso per le festività che si stanno avvicinando, ma sono anche una deliziosa merenda o un dessert da fine pasto per un pranzo domenicale.
Cominciamo preparando una pasta di mandorle artigianale.
Innanzitutto, maciniamo molto finemente le mandorle pelate. Potremmo usare anche la farina di mandorle, ma, a mio parere, il risultato in questo modo è migliore.
In un pentolino facciamo scaldare l’acqua e poi aggiungiamo lo zucchero, che faremo completamente sciogliere, fino ad ottenere una sorta di sciroppo.
A questo punto possiamo unire le mandorle, amalgamiamo e poi incorporiamo anche la scorza di limone grattugiata.
Lasciamo cuocere a fuoco lento, continuando a mescolare fino a quando l’acqua non sarà completamente evaporata.
Mentre la pasta di mandorle si raffredda, possiamo preparare la sfoglia.
Setacciamo la farina, la versiamo in una terrina, poi cominciamo ad allungare, poco alla volta, l’olio e il vino bianco, meglio se leggermente scaldato, senza esagerare, deve essere appena tiepido.
Lavoriamo prima con una forchetta, poi, quando sarà abbastanza compatto, continuiamo con le mani.
Quando avremo ottenuto il classico impasto, senza grumi ed elastico, possiamo procedere a stendere la nostra sfoglia.
Una volta veniva tirata con il mattarello, ma possiamo tranquillamente usare una macchina per la pasta, impostandola per farla venire abbastanza sottile.
A questo punto, formiamo delle palline con la pasta di mandorle e le disponiamo sulla sfoglia a distanza regolare, diciamo di due o tre centimetri, lasciando spazio sufficiente affinché possano essere ricoperte dalla stessa sfoglia, per poi tagliare a mezzaluna con una rotella dentata.
In questa fase dobbiamo fare attenzione a non lasciare aria dentro e a sigillare bene i lembi, magari aiutandoci con una forchetta, per evitare che si possano aprire.
Facciamo scaldare l’olio di semi, molto abbondante, per ottenere una frittura profonda, poi, a fuoco medio, aggiungiamo i nostri calzoncelli, due o tre alla volta, al massimo, rigirandoli un paio di volte.
Quando saranno perfettamente dorati, li raccogliamo con una schiumarola e li adagiamo su un piatto dove avremo disposto della carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso.
Completiamo con una generosa spolverata di zucchero a velo.
Sono deliziosi da mangiare caldi, ma si conservano bene anche per due o tre giorni.
Li possiamo accompagnare, come da tradizione, ad un vincotto.
Buon appetito!
Autore Carolina Barra
Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.