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Call FunaLab – Laboratorio Movimento Sospensione Aerea in Sala Assoli

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Funa


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Dal 20 al 24 maggio laboratorio, dal 25 al 26 maggio spettacolo ‘Tabù’

Riceviamo e pubblichiamo.

Nell’ambito di ‘Maggio Appiso’, rassegna di danza aerea e teatro – danza immersivo, a cura di Funa Performings Art, dal 20 al 24 maggio in Sala Assoli a Napoli è previsto un workshop, destinato a 20 partecipanti – danzatori, aerealisti, performer, attori e mover che abbiano un minimo di esperienza scenica -, che partendo dalla ricerca di Funa, da sempre incentrata su un approccio ibrido al corpo attraverso danza e sospensione aerea, andrà ad approfondire il rapporto tra queste discipline e i 400 metri di corde.

La ricerca è finalizzata alla creazione e alla partecipazione della performance site-specific ‘Tabù’, che andrà in scena in Sala Assoli il 25 e 26 maggio per la rassegna ‘Maggio Appiso’.

Il costo di partecipazione al workshop è di 200 euro; di 170 euro chi si iscrive entro il 5 maggio, tessera soci Funa della durata di un anno e polizza assicurativa incluse nel prezzo.

Info e prenotazioni:
funadanzaverticale@gmail.com
+39 333 593 8008
www.funaperformingarts.com

‘Tabù’ è un progetto in divenire della Compagnia FUNA andato in scena ad ottobre in forma di primo studio al Teatro della Tosse di Genova per il Festival Resistere e Creare ’23. Durante questa seconda fase di residenza, la compagnia si propone di ampliare la ricerca attraverso la condivisione e l’apertura del proprio immaginario, coinvolgendo fino ad un massimo di venti partecipanti che avranno l’opportunità di prendere parte alle performance.

Il laboratorio seguirà due percorsi: nel primo l’attenzione verrà focalizzata sull’apprendimento di tecniche di base come floorwork, studio sulle cadute e giochi di sospensione, i partecipanti saranno coinvolti in un training volto a preparare il corpo ad essere disponibile, pronto e ricettivo; nel secondo, con la collaborazione di una polistrumentista e le performer della compagnia Funa, il gruppo che verrà a crearsi si concentrerà sugli aspetti creativi partendo dall’improvvisazione per arrivare alla scrittura coreografica vera e propria.

Avvicinandoci alle viscere della nostra terra e sentendoci in simbiosi con essa, in un continuo bradisismo dell’animo umano, emerge come una eco incessante la parola ‘eruzione’.

Il nostro vivere tra i vulcani è un perenne confronto con la paura dell’esplosione, ma anche una tacita accettazione della condizione di rischio costante.

Questa realtà trasforma la nostra esistenza in un Tabù, una fusione tra la precarietà continua dovuta alla morfologia del nostro territorio e la sua energia esplosiva che è al contempo motore della vita.