Positivo l’esordio della Nazionale al Manaus, ma che sofferenza in fase difensiva.
Da ben sette partite la Nazionale non vinceva. Come è ormai nella sua tradizione, ritorna alla vittoria in una partita che conta, contro una squadra ben messa in campo, alla quale bisogna riconoscere il merito di aver creato tanta difficoltà alla retroguardia azzurra.
Chi si aspettava un’Italia catenacciara, oggi deve ricredersi e complimentarsi con Prandelli. Il tecnico bresciano ha dato identità e gioco alla squadra: per lunghi tratti ha tenuto il pallino del gioco, mostrando una schiacciante superiorità a centrocampo, giocando in velocità e creando occasioni.
Prandelli le indovina davvero tutte. Tutti pronti a sparare su mister Prandelli se Balotelli non avesse giocato da Supermario. Molti avrebbero voluto dal primo minuto in campo Immobile, il capocannoniere della Serie A, ma Prandelli schiera Balotelli, che fa reparto da solo. È lui l’uomo partita e non bastano a Cahill i suoi 195 cm per fermare il nostro Supermario: sul cross ben calibrato di Candreva svetta sul difensore inglese e di testa regala all’Italia la prima vittoria in terra sudamericana. Nessuno così decisivo come lui nelle partite ufficiali: gli scettici possono tacere, anzi, è meglio che esultino per gli azzurri.
Ma le sorprese non finiscono qui, perché Prandelli manda in campo un certo Matteo Darmian, alla sua seconda presenza con la magli azzurra. Che personalità e che grinta! Se prima lo conoscevano bene solo in Italia, adesso anche all’estero sanno che l’Italia ha un nuovo terzino sulla destra, anzi un vero e proprio treno.
Ma veniamo al piatto forte: il centrocampo. Adesso tutti ci staranno invidiando il centrocampo: Verratti, giovane e ottimo gregario del solito ispiratissimo Pirlo; De Rossi, una roccia davanti alla difesa; Marchisio, che tira dal cilindro la sassata del momentaneo vantaggio; Candreva, una spina nel fianco degli inglesi.
Due gol, almeno tre occasioni nitide e una traversa di Pirlo sono il bottino dell’Italia nell’esordio del Mondiale brasiliano. Niente male se si considerano le condizioni climatiche estreme, con il caldo e l’altissima umidità, nelle quali ha prevalso la condizione fisica degli azzurri.
Buona, dunque, la prima degli azzurri, inseriti in un girone che non promette sconti a nessuno: il Costa Rica, che molti pensavano potesse essere la squadra cuscinetto del girone, demolisce l’Uruguay di Cavani. Bisognerà non sottovalutare i costaricani, che saranno i nostri prossimi avversari, in una sfida che potrebbe, in caso di vittoria, sancire già il passaggio del turno; un vero scontro diretto sarà il match tra le due sconfitte del girone, perché potrebbe già sancire una illustre eliminazione dal Mondiale.
Non solo rose e fiori, però, raccogliamo dall’esordio azzurro. La fase difensiva conferma le impressioni negative avute nelle amichevoli, rivelando una retroguardia non sempre compatta e decisa., che si lascia sorprendere da Rooney e Sterridge dopo appena due minuti dal vantaggio. Decisamente bocciato Paletta, spesso disorientato e poco affidabile; Bonucci avrebbe probabilmente fatto meglio.
Oggi si può gioire per una buona prestazione. La strada per la finale del Maracanà è molto, molto lunga, ma se il Brasile e la Spagna, favoriti assoluti del Mondiale, sono quelli visti rispettivamente contro la Croazia e l’Olanda, inizia ad accendersi una lievissima speranza.
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.