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Bezzini e Spinelli: ‘Toscana al lavoro su misure dedicate Alzheimer’

Spinelli - Alzheimer


Appello al Governo affinché venga rinnovato e potenziato il fondo nazionale sulle demenze

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Alzheimer e demenza sono una priorità di salute pubblica: lo sono ancora di più in Toscana, dove la popolazione anziana, già più numerosa che altrove, è in aumento.

Su 3 milioni e 700 mila abitanti, 950 mila toscani hanno più di 65 anni. Si tratta del 26 per cento della popolazione e tra questi in 85 mila, l’8%, sono affetti da forme di demenza: sei su dieci da Alzheimer.

Se n’è parlato stamani, 20 giugno, a Firenze, nel corso del primo convegno regionale dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, organizzato da Regione Toscana in collaborazione con AIMA, Associazione italiana malattia di Alzheimer, e con il coinvolgimento delle aziende sanitarie toscane.

Sottolinea l’Assessore alle politiche sociali della Toscana, Serena Spinelli:

Con il nuovo piano regionale per la non autosufficienza la Regione conferma un’attenzione specifica riguardo a situazioni complesse e che necessitano di risposte dedicate, sia dal punto di vista residenziale che dei centri diurni e di tutti quei servizi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone.

Evidenzia in un messaggio l’Assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, assente per impegni istituzionali:

Si tratta di un percorso che la Regione Toscana ha saputo anticipare e interpretare con metodi e linguaggi innovativi, frutto della cultura e del pensiero socio assistenziale del sistema sanitario toscano e che si esprime nell’importante lavoro dei professionisti e delle professioniste impegnate in questo ambito.

Aggiunge Spinelli:

L’Alzheimer e le demenze sono una patologia con profondi risvolti sociali, che ha ripercussioni pesanti non solo sulla persona che ne è affetta, ma anche sui familiari e le persone vicine.

Per questo serve una presa in cura complessiva, un approccio multidisciplinare e un progetto personalizzato che tenga insieme gli aspetti sanitari e sociali, coinvolgendo a pieno le famiglie, grazie a un sistema di servizi unitario e radicato sul territorio.

La Toscana è stata tra le prime regioni a promuovere percorsi sperimentali rivolti alle persone affette da demenza e disturbi cognitivi per umanizzare la malattia e abbattere le barriere tra la malattia stessa e tutto ciò che le sta intorno – ambiente, società e contesto – promuovendo esperienze innovative che si nutrono del significato di parole come cura, cultura e persona.

Lo ricorda di nuovo l’Assessore Bezzini:

Abbattere le barriere significa anche lavorare sulla formazione e l’ascolto, collaborando con gli specialisti e i familiari delle persone affette da questa patologia costruendo strategie comuni per migliorare la qualità della vita dei pazienti stessi e di chi gli sta accanto.

Una sfida che la Toscana ha saputo cogliere attivando negli anni importanti progetti.

Alzheimer e demenze hanno bisogno di una adeguata programmazione della rete dei servizi specialistici e diagnostico – terapeutici, di assistenza domiciliare e semiresidenziale e residenziale quali i centri diurni e i moduli dedicati all’interno delle RSa.

Ruolo fondamentale nel percorso di presa in carico è ricoperto dai Centri per i disturbi cognitivi e le demenze. In Toscana ce ne sono quarantasette, di cui sette fanno capo alle aziende ospedaliero-universitarie: si tratta di strutture cliniche focalizzate sulla prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle diverse forme di demenza.

La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia a dotarsi di un piano regionale ed ha intrapreso da tempo una serie di iniziative finalizzate all’attuazione delle indicazioni nazionali e quindi alla ricerca del migliore benessere possibile per le persone afflitte da questa patologia, alla valorizzazione e al sostegno di chi li assiste e al loro coinvolgimento nel processo di cura, alla garanzia di un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio, vicino alle persone nell’ottica della qualificazione della rete esistente.

Fondo nazionale a rischio

Tutto questo ha bisogno di risorse dedicate. Il fondo nazionale per l’Alzheimer e le demenze è però a rischio.

Spiega l’Assessore Spinelli:

Anche oggi abbiamo rinnovato l’appello al Governo rispetto alla necessità di procedere con il rifinanziamento e l’auspicio che il fondo venga anche incrementato, dato che quanto stanziato per le regioni, in Toscana circa 850mila euro, è purtroppo ampiamente insufficiente.

Il fondo è attivo fino ad ottobre 2023 e non ci sono, ad oggi, segnali concreti di rinnovo.

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