Home Rubriche Tracce dal meridione Berardo Atonna, il ‘Santo’ di Capodimonte

Berardo Atonna, il ‘Santo’ di Capodimonte

720
Berardo Atonna,


Download PDF

Morto in odore di Santità, il suo processo di canonizzazione ha subito lungo stop

Padre Berardo Atonna nacque a Sarno, in provincia di Salerno, il primo luglio del 1843, da Raffaele e Maria Domenica D’Angelo.

Primo di sei figli, a pochi mesi dalla nascita si ammalò gravemente tanto che la mamma, profondamente cattolica, lo affidò, con fede, alla protezione della Madonna dell’Arco, venerata nell’hinterland partenopeo, affinché guarisse.

La sua vocazione sacerdotale sbocciò in tenera età, anche per l’influenza dei due zii paterni sacerdoti, e fu ammesso al seminario di Sarno come chierico esterno.

L’approfondimento del cammino vocazionale lo orientò verso la vita monastica, facendogli abbracciare la regola francescana alcantarina per donarsi al Signore, per cui scelse il nome di fra Berardo del Cuore di Gesù.

Nel luglio 1865 venne ordinato diacono a Napoli, nella chiesa di Santa Lucia al Monte, per poi ricevere, l’anno successivo, l’ordinazione sacerdotale.

Si dedicò allo studio, alla vita di preghiera, fino a luglio 1866, quando furono soppressi gli ordini monastici e, come tanti altri, dovette lasciare il chiostro per tornare alla casa paterna, Sarno appunto, insieme ad alcuni confratelli, proseguendo la preghiera e le opere pie.

Durante l’esilio forzato si ritirava, per meditare, all’eremo dei Santi Cosma e Damiano sulla collina del Saretto, a stretto contatto con la natura incontaminata e la contemplazione.

Istituì a Sarno l’associazione delle Figlie di Maria, per poi estenderla a San Potito Sannita, Alife, Castello di Alife, Piedimonte Matese e Pietramelara.

Secondo la più autentica tradizione francescana, praticò, con vivo trasporto, la Via Crucis quotidiana, consigliando di fare altrettanto a chiunque si accostasse a lui per ricevere un conforto e un aiuto.

La sua fama spirituale varcò i confini della cittadina matese, tanto che il Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, lo scelse come direttore spirituale.

A Napoli, sulla collina di Capodimonte, dove attualmente sorge la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, la cui facciata ricorda tanto quella di San Pietro, fondò Villa Fiorillo, un ospizio per l’accoglienza di donne povere, anziane e bambine orfane.

Le sue massime, come atti della vita interiore, scritti nel 1906, furono: Vedere Dio, Ascoltare Dio, Parlare di Dio, Amare Dio e Pensare a Dio.

Tra i tanti doni singolari che l’Altissimo manifestò in lui e che sono vivi nella memoria di coloro che ne giovarono, spicca quello della profezia. Molteplici sono gli episodi miracolosi che si narra siano avvenuti tramite sua intercessione.

Ormai in età avanzata e gravemente ammalato, si raccolse in un silenzio di grande raccoglimento e di continua preghiera, consegnando la sua anima a Dio il 4 marzo 1917, nel convento della Sanità.

Al passaggio delle spoglie mortali per le vie di Napoli, il 6 marzo, si commentava:

È morto il santo di Capodimonte.

Nel 1929 i suoi resti furono traslati nella chiesa di Santa Lucia al Monte, a Napoli, dove riposano ancora oggi. È possibile recarsi a pregare sulla sua tomba tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 09:00 alle 11:00 e dalle 16:00 alle 19:00.

Il processo informativo sulla fama di santità ha subito qualche “incidente di percorso”. Iniziato il 22 febbraio 1930, presso la Curia arcivescovile di Napoli, alla presenza del Cardinale Alessio Ascalesi, e chiuso durante il governo del Cardinale Arcivescovo Marcello Mimmi, ha compreso 54 sessioni in cui furono ascoltati, in totale, 22 testi, tra cui eminenti rappresentanti dell’Ordine dei Frati Minori.

La Postulazione Generale dell’Ordine dei Frati, nel 2004/2005, ha avviato una serie di ricerche presso gli archivi della regione Campania per arricchire il fascicolo storico di supporto al Processo di canonizzazione.

I promettenti risultati hanno spinto il Postulatore a presentare all’allora Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, una richiesta formale per far partire un’Inchiesta Suppletiva che esaminasse la validità del dossier ed ascoltasse nuovi testimoni sulla continuazione della fama di santità del Servo di Dio.

Il 6 ottobre 2017, alla Curia di Napoli, il Cardinale Sepe ha chiuso ufficialmente l’inchiesta suppletiva diocesana sulla vita, la virtù e la fama di santità di Padre Berardo Atonna e, il 5 ottobre 2018, la Congregazione delle Cause dei Santi ha emanato il decreto di validità del processo diocesano.

Da segnalare, infine, che, negli ultimi anni, alcuni sarnesi hanno creato un sito web dedicato alla sua figura, www.padreberardoatonna.it, per farne conoscere opere e per promuovere, così, il suo processo di beatificazione.

Print Friendly, PDF & Email

Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. Ha pubblicato il volume "Datemi la Parola, Sono un Terrone". Attualmente collabora con terronitv.