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‘Ben(ni).. Venuti’ debutta al Nouveau Théâtre de Poche

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'Ben(n)i.. Venuti'


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Lo spettacolo dedicato a Stefano Benni convince al debutto

Come da tradizione, anche quest’anno il Gruppo di Studi Teatrali “Prospero”, diretto da Lucio Allocca, mette in scena uno spettacolo teatrale come punto di arrivo del lavoro svolto durante l’anno, per dare la possibilità ai propri allievi di assaggiare l’emozione del palco.

Stavolta accade al Nouveau Théâtre de Poche, dove lo stesso Allocca è di casa, nell’ambito della rassegna ‘Effetto farfalla’.

Dobbiamo ammettere che raramente ci rechiamo ad assistere a questo tipo di performance. Per due motivi, fondamentalmente.

Il primo è che Napoli offre tutto l’anno una straordinaria varietà di spettacoli di altissimo livello. Per cui, scegliere cosa vedere implica rinunciare a tutto il resto.

Il secondo è che le tante scuole che pur esistono in città raramente riescono a mettere in piedi qualcosa che non somigli troppo alla recita di fine anno.

Quando, invece, è Allocca ad organizzare eventi del genere, andiamo anche a scatola chiusa.

Le proposte drammaturgiche non sono mai banali, anzi. Pur trattandosi, di solito, di precipitati scenici, la scelta degli autori è sempre raffinata. Siamo spinti, inoltre, dalla curiosità e dal piacere di conoscere i talenti che si affidano al geniale Artista partenopeo.

Anche stavolta non restiamo delusi. La scelta di brani di Stefano Benni è quasi di nicchia. L’autore bolognese è conosciuto poco e quasi esclusivamente per la sua opera più celebre, ‘La compagnia dei celestini’.

La selezione operata dallo straordinario Maestro che risponde al nome di Lucio Allocca, invece, fa riferimento a scritti poco diffusi, ma di grande spessore.

Elemento che viene messo in evidenza anche dal breve prologo, che vede contemporaneamente in scena i tre protagonisti, Luca Bucci, Silvia Tau e Valerio Lepre, che, interagendo con il pubblico, chiedono a chi non sa chi sia Benni di alzare la mano, che poi non è una vergogna non conoscerlo.

Il tempo di organizzare una scena essenziale come efficace, e rompe il ghiaccio Valerio, in una ottima ed esilarante interpretazione del ‘Dott. Divago’, un bizzarro personaggio che non riesce a fare altro che divagare, tergiversando con astruse riflessioni o con giochi di parole, tanto da essere snervante per gli altri. Soprattutto per la propria ragazza, che lo ha lasciato proprio per questo motivo.

Pur distrutto dalla delusione amorosa, Divago non riesce a far a meno di avventurarsi in labirinti linguistici, spassosi e surreali. Questa sua caratteristica, irritante per gli altri, ha un effetto catastrofico sulla sua esistenza, persa in inutili rivoli, che gli impediscono di coglierne l’essenza.

Anche quando decide di farla finita, il tragico gesto è più volte rimandato per dubbi irrilevanti, come sulla marca o sulla velocità dell’autoarticolato da scegliere, tanto che, alla fine viene investito per caso, mentre si perde nell’ennesimo ginepraio logico.

Tocca, poi, a Luca Bucci, impegnato ne ‘Il sogno del muratore’. Il tavolino che prima era stato l’auto di Divago, diventa l’impalcatura dalla quale un muratore racconta quello che crede essere un proprio sogno.

Una struttura innalzata fino ad andare oltre le nuvole gli permetterà di incontrare personaggi ‘insoliti’. Come qualcuno che assomiglia a Coppi o a nonna Carmelina da giovane. Addirittura Maradona, quella che risulta essere l’unica aggiunta di Allocca ai testi originali.

Ma soprattutto a ritrovare un collega morto per un incidente sul cantiere, che lo porta da un singolare datore di lavoro, il quale, a differenza degli altri con cui ha avuto a che fare, non lo insulta, non lo arringa per farlo lavorare di più, ma è gentile, e gli propone di ristrutturare una splendida porta, la heaven’s door, insieme ad un abile falegname di nome Giuseppe.

Perché

la vita non è rosa e fiore, ma c’è, c’è un posto migliore per un muratore.

Tocca, infine a Silvia Tau, splendida interprete in un impeccabile accento fiorentino di Beatrice. Il tavolino, coperto da un drappo rosso, diventa quello in cui la musa di Dante legge il futuro con le carte.

La prima a saltare fuori è proprio quella con l’effigie del sommo poeta, accusata, dalla vivace giovane, di essere troppo timido. Stufa di vedersi dedicati dei versi per i quali è invidiata dalle proprie coetanee, si lamenta di non ricevere regali più normali e tangibili, come una collana, ad esempio.

E non manca l’ironia sui versi come ‘Tanto gentile e tanto onesta pare’, a suo parere destinato ad essere equivocato dal volgo che, non abituato a finezze stilistiche, lo porterebbe a credere in una sua onestà solo apparente.

La nostra Beatrice è tentata di scappare con Battistone, un giocatore di pallone, alto un metro e novanta e, a detta di sue amiche, molto più ‘concreto’, combattuta tra la sua voglia di vivere e lo spauracchio del convento al quale sarebbe destinata se dovesse disobbedire ai propri genitori.

Il tempo di tributare anche a Silvia il meritato applauso e i tre protagonisti tornano in scena assieme per il finale, con una suggestiva interpretazione del brano ‘Anima‘.

Ti sembran tempi per parlar dell’anima?
Non ci sono più diavoli,
che la richiedono
preferiscono i titoli
è fuori moda l’anima.

Forse è fuori moda l’anima, come la passione, come la cultura.

Come la ricercatezza nel fare le cose, non per piacere, ma per stare bene, per fare qualcosa che lascia il segno.

Quello che continuano a fare, con risultati grandiosi al de Poche.

Lasciare il segno in altri tre talenti dei quali sentiremo sicuramente parlare in futuro, Silvia, Valerio e Luca.

Lasciare il segno in chi è in sala, perché fino a che ci sono persone che ricordano di avere ancora un’anima ne varrà la pena.

Noi siamo usciti, dopo esserci congratulati con i protagonisti, sentendoci più leggeri, più vivi.

Prossime repliche di ‘Ben(ni).. Venuti’ il 4 febbraio, ore 21:00, e il 5 febbraio, ore 19:00.

Per info e prenotazioni:
Nouveau Théâtre de Poche
Via Salvatore Tommasi 15/16
Napoli
081-5490928 / 331-2714592
theatre.depoche@libero.it

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.