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‘Bellafronte’ miglior corto al Social World Film Festival 2019



Una black comedy originale e coinvolgente

Bellafronte‘ di Andrea Valentino e Rosario D’Angelo è l’opera premiata come Miglior cortometraggio nella selezione ‘Focus’ della nona edizione del Social World Film Festival di Vico Equense (NA). Un riconoscimento che arriva dalla scelta di una giuria composta da cittadini appassionati della Settima Arte e da studenti di scuole di Cinema.

Bellafronte‘ è una black comedy originale incentrata sulla figura imponente e sulla recitazione sommessa di un bravo Antonio Fiorillo nel ruolo di Michele Bellarfonte,
per tutti ‘Bellafronte‘, un taciturno impresario di pompe funebri che non passa inosservato perché è una sorta di gigante.

A causa del suo lavoro e della sua mole non crede di poter amare ed essere amato e si crea le sue relazioni sul posto di lavoro, l’unico luogo in cui riesce a parlare con gli altri, con le donne. Eppure, sarà proprio il suo lavoro a regalargli l’amore… improbabile forse… surreale… ma comunque per lui alla fine pare proprio amore.

Oltre a Fiorillo ed Orazio Cerino il corto è interpretato da Francesco Paolantoni nei panni di un personaggio irritante e simbolicamente petulante nel finale a sorpresa.

Eros e Thanatos, Amore e Morte: la sceneggiatura di Damiano Brogna sviluppatasi grazie ad una semplice curiosità sulle possibili relazioni amorose di un becchino, parte dal concetto della psicanalisi freudiana sul conflitto, sulla relazione psicologica tra amore e morte, base ideale e non banale per una black comedy.

Un’opera ben riuscita ‘Bellafronte‘, anche dal punto di vista tecnico: con la scenografia di Paolo Previti ad accompagnare gli scenari naturali calabresi e lucani, i bei costumi di Annalisa Ciaramella, il suono di Giuseppe Tripodi e le musiche di Donato Pitoia.

Un plauso ai registi Rosario D’Angelo e Andrea valentino, quest’ultimo anche montatore del cortometraggio prodotto da Giovanni Rosa di Labirinto Visivo.

 

Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.

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