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‘Bella da Morire’ al Positano Teatro Festival

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Rosaria De Cicco


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In scena il 28 luglio al Borgo di Liparlati

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Positano Teatro Festival.

Venerdì 28 luglio, ore 21:00, il Borgo di Liparlati di Positano (SA), con la sua piazza la Bellina si infiammerà con la verve di Rosaria De Cicco nel monologo ‘Bella da Morire’ di Antonio Mocciola, tratto dal racconto di Tiziana Beato, con la regia di Fabio Brescia.

Ho letto il testo di ‘Bella da morire’ tutto d’un fiato e l’ho immediatamente trovato straordinario. Intanto l’idea di Tiziana Beato, degna del miglior teatro di Achille Campanile, e poi il tema, sempre caro ai teatranti, della solitudine, che pervade tutta la pièce con incanto dolente e grottesco.

Anna Sole è una truccatrice: trucca i morti però, non i vivi, e questo la rende speciale, ai propri occhi, prima che a quelli degli altri. Ha imparato ad esorcizzare la paura della morte risolvendola in una finta normalità travestita da surreale.

Ma c’è di più, Anna Sole ha solitudini e vuoti che arrivano da lontano, dai rapporti con i suoi genitori, matrice e punto di arrivo di ciascuno di noi, e da un mai risolto conflitto con se stessa, sentendosi causa, forse, della scomparsa del padre, o quanto meno di non averla potuta impedire.

Ed è esattamente questo che Anna Sole cerca in ogni morto che trucca, che prepara all’appuntamento con “l’ultimo viaggio”, riempire una casella, mettere a posto un tassello, completare un puzzle.

Ho cercato di rappresentare il pensiero di Anna Sole oltre che la sua parola, chiara, diretta, che non si presta a fraintendimenti, ma è stato troppo invitante il desiderio di mettere in scena anche il sottotesto, questa volta, il significante, oltre che il significato, il che con un’attrice come Rosaria De Cicco non è difficile.

Il pensiero di Anna Sole diventa tangibile, quindi, come tutta la sua sofferenza, la sua solitudine è palpabile, ma mai melodrammatica, grottesca, piuttosto, degna di quel cinismo che è da sempre la mia cifra artistica, e che ho questa volta cercato di trasferire in questo meraviglioso testo.
Fabio Brescia

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