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Beirut, prolungata mostra ‘The Warriors – guardiani del patrimonio’

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The Warriors – guardiani del patrimonio


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Le opere resteranno esposte presso la Piazza Samir Kassir fino al 28 dicembre

Riceviamo e pubblichiamo.

In attesa di essere trasferita a Parigi, la mostra personale ‘The Warriors – guardiani del patrimonio’ dell’artista italiano Antonio Signorini prolunga la propria permanenza nella capitale libanese dove era approdata a inizio ottobre in occasione della Beirut Art Week.
Le sculture di guerrieri–guardiani ispirate a ritrovamenti preistorici del periodo paleolitico in Mesopotamia resteranno infatti esposte lungo la promenade della città nella cornice della fontana di Piazza Samir Kassir fino al 28 dicembre.

Contemporaneamente sarà prolungata fino al 20 ottobre anche la personale dell’artista allestita presso la Mark Hachem Gallery – una delle più prestigiose gallerie d’arte della città.

Le opere dell’artista italiano Antonio Signorini, già esposte in via permanente a Dubai presso il DIFC, in una delle piazze principali davanti al Four Seasons Hotel, proprio nel dinamicissimo cuore finanziario della città, e successivamente ospitate a Venezia presso il Fondaco Marcello sul Canal Grande, partiranno poi per Parigi, ulteriore tappa di questo tour internazionale.

Passato, presente e futuro sono strettamente connessi in questa collezione di sette sculture in speciale lega di bronzo, patina nera su marmo iraniano, ispirate ai graffiti preistorici delle grotte del nord Africa, dell’Arabia Saudita e della Mesopotamia, in una sorta di “traduzione artistica” di quello che sono oggi gli esseri umani per lo scultore.

Spiega l’artista:

Queste sculture vengono da lontano e vanno lontano.
Danno forma e volume alle prime immagini che gli uomini hanno disegnato sulle pareti delle caverne e al sogno di tutti gli uomini nel loro viaggio di ricerca e d’invenzione. Costituiscono uno specchio per gesti di ieri, di oggi e di domani: accogliere, costruire, pregare, pensare, ricordare, sostenere, coltivare.

I gesti dell’humanitas. La lancia che accompagna i gesti è penna, bandiera, sostegno, indice, slancio. Contribuisce alla poesia dell’opera.

Queste opere si situano al centro di un’onda di sensazioni, d’impressioni, di suoni e raccolgono gli echi della nostra comune civiltà per rilanciarli affinché il viaggio prosegua.

La figura del guerriero non è da intendersi solo come quella del combattente. Il guerriero è guardiano di valori e di ideali che appartengono all’umanità tutta. Nell’opera di Signorini, il guerriero, nelle sue fattezze astratte evoca antiche immagini quasi archetipiche e vuole essere metafora dell’uomo contemporaneo, in un simbolico ponte dal marcato sapore antropologico tra epoche tra loro distanti.

Siamo guerrieri quando ci avventuriamo in qualche cosa di sconosciuto oggi come 10.000 anni fa. I guerrieri corrono, si muovono, ricercano, sono in azione e si domandano: cosa sarà domani? Oggi come allora.

I guardiani rappresentano e si ergono a difesa del Patrimonio comune di tutta l’umanità, ne sono i protettori e i custodi.

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