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‘Beethoven in Vermont’ al Teatro Savoia

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'Beethoven in Vermont'


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Lo spettacolo di teatro musicale andrà in scena il 27 gennaio a Campobasso in occasione della Giornata della Memoria

Riceviamo e pubblichiamo.

In occasione della Giornata della Memoria, l’Associazione Amici della Musica ‘Walter De Angelis’, presenta sabato 27 gennaio alle ore 18:30 al Teatro Savoia di Campobasso, lo spettacolo di teatro musicale ‘Beethoven in Vermont’, scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo, con il Trio Metamorphosi, composto da Mauro Loguercio al violino, Francesco Pepicelli al violoncello, Angelo Pepicelli al pianoforte.

I costumi sono di Roberta Sileo.

Lo spettacolo è ambientato nell’estate del 1951, all’indomani della seconda guerra mondiale, e racconta la storia di tre famosi musicisti esuli dalla Germania nazista che devono decidere il programma del concerto inaugurale del Festival di Marlboro, la scommessa che sintetizza le loro vite e il loro percorso umano e artistico: dal rifiuto del nazismo all’esilio volontario e l’emigrazione negli Stati Uniti.

Nel volgere di pochi anni il Festival di Marlboro è diventato famoso e ha fatto scuola nel mondo; i suoi partecipanti sono musicisti tra i più talentuosi dei cinque continenti e gli insegnanti grandi virtuosi e acclamati direttori d’orchestra, ma in quel lontano pomeriggio del 1951 questa idea rivoluzionaria era ancora solo nella mente dei tre promotori, occorreva svilupparla e metterla in pratica.

Lo spettacolo immagina il momento della scelta del programma e lo scambio di idee musicali e umane tra i tre artisti.

Siamo all’indomani del secondo conflitto mondiale, le atrocità compiute sono ancora ferite aperte nella memoria e nei corpi delle persone. E loro sono tre europei di origine e cultura tedesca di fronte a una classe di giovani musicisti americani.

Tra esecuzione di brani, dissensi e opinioni contrastanti che mettono a nudo verità celate, Adolf, Rudolf e Hermann preparano il loro concerto e, alla fine, per il primo concerto di una formidabile serie che da allora non si è mai interrotta, la loro scelta è Beethoven, il musicista portatore per eccellenza degli ideali di fratellanza tra i popoli, e la sua opera 97, l’ultimo Trio, ‘L’Arciduca’, il ponte verso i futuri capolavori.