Quando non arrivano i risultati, sul banco degli imputati finisce inesorabilmente e quasi sempre l’allenatore, ma in questo caso i motivi del tracollo dei rossoneri non vanno ricercati solo nei tecnici che si sono succeduti sulla panchina. Allegri in fondo, sebbene si sia lasciato sfuggire il campionato 2011-2012, vinto non senza critiche dalla Juventus, al suo primo anno in rossonero ha riportato il tricolore a Milano. Molti, nonostante ciò, hanno criticato il livornese per un gioco poco spettacolare e propositivo: tra l’altro non si può negare che gran parte del peso della squadra gravava sulle spalle di Ibraimovič, uno dei principali artefici delle vittorie rossonere. Poche sono le colpe di Seedorf che, subentrato a stagione in corso, non ha guidato la preparazione estiva della squadra e ha avuto poco tempo a disposizione per dare identità al suo Milan.
La causa della crisi calcistica del Milan va forse ricercata in campagne acquisti poco convincenti. Sarà sufficiente ricordare la cessione al PSG di Ibraimovič e di Thiago Silva. Dopo la loro partenza la squadra di Allegri sembrò smarrita, priva di leader; l’arrivo di Balotelli non ha colmato l’assenza del fuoriclasse svedese. Nel 2011-2012 il Milan ha lasciato, così, il testimone alla Juventus, ritornata alla vittoria dopo gli scandali di calciopoli. Allegri, insomma, dopo lo scudetto del primo anno, si è rivelato un disastro e proprio al livornese sono state mosse pesanti critiche in relazione al calciomercato: i tifosi non gli perdoneranno mai di aver favorito la cessione di Pirlo, che ha contribuito non poco agli ultimi successi della Vecchia Signora.
Certo nessuno nell’ultima stagione si attendeva che Seedorf potesse miracolosamente portare il Milan in Champions, trascinando una squadra apparsa senza spirito. Nessuno si attendeva nemmeno che a giugno un ex-senatore rossonero potesse essere sbattuto fuori da via Rossi così com’è successo.
Arriviamo così a giugno. La società decide di affidare la squadra a un ex che conosce bene l’ambiente rossonero e che si è, finora, occupato del settore giovanile: Inzaghi. Non c’è bisogno di dire nulla su Inzaghi calciatore: era l’attaccante che qualsiasi allenatore avrebbe voluto in rosa. Da calciatore ha vinto praticamente tutto ma adesso lo attende una sfida alquanto impegnativa.
Proprio come all’arrivo di Seedorf, al Milan da giugno si respira un’atmosfera di grande entusiasmo, ma viene da chiedersi se all’attuale Milan basterà Inzaghi. L’arrivo di Diego Lopez, Alex, Menez e Albertazzi avranno rinforzato il Milan per la prossima stagione? Anche se manca tanto alla fine della sessione di calciomercato e tanti sono ancora i nomi che circolano, tra cui, nelle ultime ore, Pandev e Dzemaili dal Napoli, ai rossoneri basterà la ventata di entusiasmo portata da Inzaghi per ritornare protagonisti?
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.