La banana che mangiamo è il frutto senza semi di una pianta sterile, cugina mutante di un’erba selvatica immangiabile delle giungle del sud est asiatico: la Musa acuminata C..
Come altre piante, i banani selvatici si riproducono sessualmente, i loro frutti hanno i semi e questo li rende non commestibili. Forse un agricoltore primitivo trovò per caso un banano mutante con i frutti commestibili, senza semi. Quel banano era un “triploide”, aveva ogni cromosoma in tre coppie invece delle solite due, il che ne causava la sterilità.
Le linee nere che vedete all’interno della banana sono quello che rimane dei semi degli antenati. Mancando i semi, la riproduzione avviene piantando un getto preso dalla base. Cioè si utilizza una talea. Ogni pianta è a tutti gli effetti un clone.
Al mondo ci sono più di 500 varietà di banana, ma molte non sono commestibili. Quelle commestibili sono sempre sterili. Senza la riproduzione sessuale le banane non avranno la varietà genetica di altre specie.
Autore Antonio Ceglie
Antonio Ceglie, curioso appassionato di erbe e piante spontanee, quelle che la gente di solito e sbrigativamente, chiama "erbacce". Curatore per ExPartibus di una rubrica, non specialistica, relativa a questi "compagni di vita", le piante appunto, con cui conviviamo da migliaia di anni, senza, per questo, conoscerle veramente. Anche se non mi illudo di essere un divulgatore brillante, cercherò piuttosto, me lo auguro, di solleticare la curiosità del potenziale lettore interessato, offrendogli qualche spunto di carattere storico, culinario, o sanitario relativo alle piante stesse.