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Baby gang e violenza da bullismo: giovani onesti fuggono da Campania

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Strano fenomeno di pendolarismo di studenti dalla Campania in altre zone

Riceviamo e pubblichiamo.

La violenza delle baby gang nella periferia nord di Napoli e l’intervento degli ispettori per contrastare il crescente bullismo in una scuola di San Felice in provincia di Caserta, sono solo gli ultimi episodi e ulteriori crepe della nostra società, che sta già avendo conseguenze disastrose nelle famiglie e nei genitori dei giovani studenti campani.

È in atto uno strano fenomeno di pendolarismo di studenti dalla Campania in altre zone, come quelle del Basso Lazio, ritenute probabilmente più tranquille. Ed il fenomeno è in crescita.

Il caso dell’Alberghiero di Formia (LT), ormai è frequentato per la stragrande maggioranza da studenti campani, è esemplificativo. Autobus privati pieni zeppi di studenti delle superiori, ogni mattina partono dalla periferia di Napoli e del casertano per portare studenti a 50 – 70 km di distanza dalle loro abitazioni.

Gli studenti sono costretti ad alzarsi la mattina prestissimo, arrivano in classe sonnolenti, al termine delle lezioni di nuovo negli autobus, per tornare a casa nel pomeriggio. Arrivano a casa ancora più stanchi di quando sono partiti. Perché sottoporre i propri figli ad uno stress così forte. Quando e come possono studiare di pomeriggio questi giovani pendolari dello studio?

Fermandosi al caso di Formia, ci si chiede mancano in Campania Istituti Alberghieri? Perché le famiglie di 300 allievi preferiscono sottoporre a questo ‘tour de force’ i propri figli e un’altra centinaia a tenerli nel Convitto annesso all’istituto o peggio nelle case vacanza, prese d’assalto d’estate, ma vuote durante l’anno scolastico?

Questa realtà deve far riflettere i dirigenti scolastici e i vertici dell’istituzione scolastica campana, perché se questo accade significa che i genitori non si fidano più delle istituzioni delle propria terra. Sta accadendo per la scuola, quello che è già successo per la sanità, dove pazienti campani preferiscono farsi curare in altre Regioni.

Bisogna correre ai ripari altrimenti queste crepe aumenteranno e allora il crollo sarà inevitabile.

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