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Autonomia, Rossi scrive a Conte: ‘Fermare i motori e ripartire da capo’

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Lettera di Rossi a Conte


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Il testo integrale della lettera

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Fermiamo i motori e ripartiamo da capo. Apriamo un tavolo con tutte le Regioni, per discutere la corretta applicazione dell’articolo 116, con l’unico obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini e rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione.

Si conclude con questo invito la lunga lettera sulle autonomie regionali che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha inviato questa mattina, 24 luglio, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Nella lettera Rossi scrive di aver apprezzato la recente posizione di Conte sulle autonomie regionali ma denuncia la mancanza di un dibattito serio e approfondito sulle autonomie regionali.

Sostiene il Presidente della Toscana:

È prevalso un metodo che ha escluso molte Regioni e consegnato al Parlamento un ruolo ancillare.

Per Rossi così facendo

si corre il rischio di rompere l’unità del Paese sancita dalla Costituzione. Il federalismo fiscale avrebbe l’effetto di spaccare l’Italia e disarticolare lo Stato.

Scrive ancora il Presidente:

L’autonomia non è decisiva per avere buoni risultati. In termini di bilancio, gestione del personale, qualità dei servizi erogati, integrità degli appalti, le Regioni con rating qualitativo migliore sono tutte Regioni a statuto ordinario.

Infine Rossi avverte il Governo:

Se gli accordi sull’autonomia dovessero ledere i diritti della Toscana, non esiteremmo a far valere le nostre prerogative.
Anche la Toscana si muoverebbe. Sarebbe la via sbagliata per il paese, lo scenario peggiore.

Ecco il testo integrale della lettera

Caro presidente,
ho apprezzato la sua recente posizione sulle autonomie regionali.

In questi mesi è mancato un dibattito pubblico serio e approfondito ed è prevalso un metodo che ha escluso molte Regioni e consegnato al Parlamento un ruolo ancillare.

Abbiamo assistito a fughe in avanti sostenute da logiche di parte, correndo il rischio di rompere l’unità del Paese sancita dalla Costituzione.

L’autonomia differenziata è un istituto previsto dalla Carta costituzionale ed è un valore se correttamente intesa. Va usata con cura se si vogliono evitare inedite rotture e conclamare i divari e le asimmetrie presenti tra diversi territori del Paese.

Se oltre alla legislazione concorrente alcune Regioni ottenessero le decine di politiche particolari, la frammentazione di servizi essenziali che lo Stato deve assicurare in maniera uniforme e sull’intero territorio nazionale sarebbe inevitabile. Il federalismo fiscale avrebbe l’effetto di spaccare l’Italia e disarticolare lo Stato.

L’esigenza di rendere più efficienti le amministrazioni regionali ha senso solo se esiste uno Stato centrale che funziona e agisce unitariamente. Lo dimostrano i numeri e le dinamiche economiche. In questi anni la Toscana ha registrato una crescita economica come quella di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Nel 2018 l’export è cresciuto del 4,5%; ben oltre la media nazionale (+3,1%) e quella del centro Italia (+1%). Il nostro sistema sanitario risulta al primo posto in numerose classifiche promosse da istituti indipendenti. L’autonomia non è decisiva per avere buoni risultati.

In termini di bilancio, gestione del personale, qualità dei servizi erogati, integrità degli appalti, le Regioni con rating qualitativo migliore sono tutte Regioni a statuto ordinario.
La Regione Toscana ha elaborato un percorso di autonomia differenziata in materie come l’ambiente, il paesaggio e i beni culturali, i centri per l’impiego e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Una proposta ispirata a un regionalismo temperato e collaborativo.

Tuttavia, se gli accordi sull’autonomia preconizzati da varie fonti dovessero ledere i diritti della Toscana, non esiteremmo a far valere le nostre prerogative. Se le intese corrispondessero a quel che si apprende dalle anticipazioni di stampa, anche la Toscana si muoverebbe. Sarebbe la via sbagliata per il paese, lo scenario peggiore.

Mi auguro che questo non accada e Le rivolgo un invito. Fermiamo i motori e ripartiamo da capo. Apriamo un tavolo con tutte le Regioni, per discutere la corretta applicazione dell’articolo 116, con l’unico obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini e rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione.

Un cordiale saluto

Enrico Rossi
Presidente della Regione Toscana