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Bruno Santoro, giovane cinquantino, o giù di lì, di indole barbuta e dal piglio rockeggiante. Sostiene pervicacemente che dopo i ’70 siamo piombati nel nulla più assoluto e guai a contraddirlo in merito perché, come un lonfo, "gnagio s'archipatta poi ti sbiduglia e ti arrupigna".
Citazionista compulsivo, come Woody Allen, ritiene che la vita sia un caos con poche oasi e qualche momento comico. Sposato d’impulso e padre per vocazione di due marmocchi che educa socraticamente, nel senso che lascia fare alla moglie, tal Santippe detta Pina, s’infervora ancora sul mancato rispetto delle file, ma solo quelle dei capelli ormai.
Tra le cose che odia: buttare giù due righe autobiografiche, se il soggetto da biografare è lui. Tra le cose che ama: non buttare giù due righe autobiografiche, se il soggetto da biografare è lui.