Le reazioni delle forze politiche
È di pochi giorni fa la notizia che ha occupato le prime pagine dei giornali, scatenando molte polemiche: l’Austria si è espressa a favore di una possibile chiusura del passo del Brennero. I lavori per costruire questa struttura, lunga 250 metri e che comprenderà non solo l’autostrada ma anche la strada statale, sarebbero già iniziati con l’obiettivo di impedire il passaggio dei migranti provenienti dall’Italia.
L’iniziativa ha incontrato il consenso di una parte delle maggioranza e dell’opposizione austriaca, ma una buona parte delle forze politiche, unite alle forze di polizia, ha fatto sentire la sua perplessità riguardo non solo la legittimità dell’atto con l’accusa di non rispettare gli accordi di Schengen, ma anche le conseguenze che questa azione potrebbe avere sull’ordine pubblico. Anche Papa Francesco ha sentito il dovere di far sentire la sua voce affinché si possano “rimuovere i muri”.
Il presidente austriaco Heinz Fischer ha voluto però chiarire subito alcuni punti, innanzitutto quello della costruzione del muro. In realtà non ci sarà nessun muro o filo spinato, ha spiegato Fischer, solo maggiori controlli per avere il minor impatto possibile sul transito di merci e persone. Infatti, proprio in questi giorni il presidente austriaco ha inviato a La Repubblica una lettera aperta in cui ha preso le distanze dalle voci false e fuorvianti che girano intorno alla chiusura del confine tra l’Austria e l’Italia.
“Ciò che è certo, ha spiegato Fischer, è che i problemi al passo del Brennero si ridurranno se la protezione dei confini europei esterni sarà efficace, a questo deve contribuire anche l’Italia secondo le sue possibilità, così che possiamo assieme onorare i principi europei”. Il presidente nella lettera prosegue lanciando un messaggio al nostro Paese e sottolineando come non sia in pericolo la circolazione di persone o merci dall’Italia all’Austria o viceversa, anzi, tutto questo rappresenta qualcosa di molto importante per entrambi gli Stati, “ma la difficile situazione attuale ha spinto il mio Paese ad adottare misure forti per impedire l’ingresso di persone di cui si ignorano le identità e le motivazione”.
Il commissario UE Dimitris Avramopoulos ha chiesto alla ministra Mikl-Leitner “un testo che spieghi cosa stanno facendo e perché. Lo aspettiamo da un attimo all’altro. Anche noi invieremo una lettera formale”. Non è la giusta risposta ai problemi. Spero che la decisione non sia attuata e che il dialogo prevalga. Dobbiamo fare tutti il possibile perché Schengen torni alla normalità entro fine anno. I Ventotto devono mantenere gli impegni. Nel momento in cui lo faranno, quando ogni decisione presa verrà attuata non avremo problemi fra gli Stati”.
Anche il Premier italiano, Matteo Renzi, è intervenuto sulla vicenda. Le sue parole sono state molto chiare e dirette circa la posizione che l’Italia assume rispetto alle iniziative austriache: “Il Brennero non è solo un tunnel per collegare i nostri Paesi, ma è un luogo di lavoro per molte aziende. L’amicizia è un grande valore, ma alla base ci deve essere il rispetto delle regole. Se queste regole verranno violate noi non faremo finta di nulla, ma sono fiducioso sul fatto che nulla di tutto questo accadrà”. Poi Renzi continua affermando di avere le idee chiare su come risolvere il problema dell’immigrazione e di appella ancora una volta all’Unione Europea; “la soluzione non è la chiusura delle frontiere, ma bisogna intervenire direttamente nei Paesi d’origine e quindi in Africa con aiuti concreti per fermare i viaggi della morte”.
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.