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Auguri, Auguri, Auguri. Le Droit Humain compie 130 anni

1748
Le Droit Humain


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Il 4 aprile del 1893 è una data che per tutte le “Sorelle” non può passare inosservata, al di là di qualsiasi appartenenza massonica.

In quel giorno di 130 anni fa, infatti, grazie alla perseveranza e alla determinazione di Marie Deraismes, scrittrice e giornalista francese di talento, nonché fervente femminista, che sostenne la parità dei diritti civili e l’eguaglianza tra i sessi, e di alcuni uomini e donne Massoni fu creato un gruppo di Logge, chiamate Ubbidienze, che ebbe così successo da far nascere l’Ordine Massonico Misto Internazionale, ossia ‘Le Droit Humain’, il Diritto Umano.

Ma occorre fare un passo indietro per poter comprendere, a 360°, la straordinaria opera che questa donna compì e da cui, ancora oggi, si traggono dei benefici.

Marie Deraismes ricevette un’educazione di alta qualità per l’epoca, ma, per vocazione personale, fin da giovanissima, si spinse nello studio delle religioni e delle filosofie orientali e, per scelta, decise di non sposarsi mai.

A quel tempo Parigi viveva un periodo di forte fermento e il suo salotto divenne tra i più frequentati della capitale, perché ritenuto il più coinvolgente sul piano intellettuale e il migliore nell’esprimere le nuove istanze sociali che, in termini di egualitarismo, cominciavano a nascere in Europa.

Rivendicò in ogni circostanza i diritti femminili, dall’insegnamento universitario all’abolizione della prostituzione legalizzata.

A quei tempi, sia il Papato che la stampa clericale attaccavano aspramente la Massoneria, così l’amico Massone Léon Richer, uno dei suoi ospiti più presenti nel suo salotto intellettuale, la invitò a partecipare a convegni e conferenze organizzati dal Grande Oriente di Francia al fine di mostrare ai cittadini quali fossero i veri valori che l’Istituzione perseguiva e, addirittura, a scrivere la sua opinione.

Quello che la convinse a prendervi parte fu la lettura di un articolo a suo dire intollerabile, perché espressione del pensiero dominante dell’epoca, scritto da Jules Amédée Barbey d’Aurevilly, dal titolo ‘Les bas-bleus’, appellativo dispregiativo che veniva usato per apostrofare una donna letterata.

Con tale espressione, l’autore dichiarava esplicitamente che le donne, in quanto genere inferiore, non avrebbero dovuto occuparsi di letteratura e di cultura.

Da quel momento in poi, Maria non perse occasione per battersi con onore e passione per l’uguaglianza di genere e questo suo ardente impegno le permise di conoscere ed affiancare numerosi personaggi di spicco.

Durante il primo Congresso per i Diritti della donna, incontrò Georges Martin, uomo d’azione e di coraggio, che aveva combattuto con Garibaldi nella conquista di Venezia, che, da tempo, propagandava gli stessi valori repubblicani di uguaglianza sociale e in qualità di Massone, apparteneva alla Grande Loge Centrale de France.

Martin vide in Maria l’esempio di donna capace di ripensare alla realtà circostante e da qui l’idea di farla diventare una “Sorella”.

Cominciò una capillare e sottile strategia per poterla iniziare in Massoneria.

In passato, era già successo che ad alcune donne lo fossero, ma solo perché appartenenti a famiglie reali o di governanti e potenti.

Quello che Martin voleva realizzare, invece, era un inedito progetto organico, l’ingresso delle donne in Massoneria, perché sempre più convinto che un’organizzazione che afferma di perseguire “il progresso dell’Umanità” non poteva più escluderle, soprattutto per il ruolo che, da sempre, ricoprivano nell’educazione dei figli e nella società.

Seppe cogliere l’entusiasmo e la giusta determinazione di Maria per farne la prima donna Massone. Una volta palesato il suo ambizioso progetto, lei non poté che sposare appieno la causa.

L’impresa non fu semplice. Il 14 gennaio 1882 Maria Deraisme venne iniziata ai misteri della Massoneria, senza che ciò dipendesse dal rango sociale di appartenenza o da altri fattori esterni che non fossero la sua validità iniziatica ed esoterica.

Nonostante il traguardo raggiunto, lo scandalo suscitato in seno all’intera Massoneria francese fu tale che persino la Gran Loggia, che aveva sostenuto il progetto, rivide le sue posizioni, sconfessando quanto garantito e sospendendo i lavori della Loggia di Pecq.

Maria, così, decise di abbandonare, onde evitare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei suoi “Fratelli”, dimostrando, ancora una volta, la sua innata vocazione al rispetto della persona, al di là del sesso.

Il suo gesto permise alla sua Officina di essere reintegrata alla Gran Loggia Simbolica Scozzese.

Ma Martin non si rassegnò all’idea che la Massoneria del tempo non sapesse progettare un futuro di vera uguaglianza e, per questa ragione, affiancato da Maria, perseverò nell’intento, gettando le basi per la creazione di una struttura in cui l’ingresso alle donne fosse consentito con pari diritti, doveri e dignità degli uomini.

Così, il 4 aprile del 1893, assieme ad un gruppo di uomini e donne, fondarono la prima Loggia mista, chiamata ‘Grande Loge Symbolique écossaise de France «Le Droit humain»’.

L’Ordine aveva come fine quello di contribuire al sostegno morale, intellettuale e spirituale degli esseri umani, attraverso il metodo iniziatico massonico basato sul simbolismo e sulla ritualità.

Affermava, inoltre, l’uguaglianza dell’uomo e della donna e aspirava che tutti gli individui, in qualsiasi angolo della terra e in forma egualitaria potessero concorrere a creare una società libera e fraterna.

Era composto da Massoni, uomini e donne fraternamente uniti, senza distinzione di razza, religione e condizione sociale.

Il principio che regola le relazioni sociali dei due sessi, che sottomette un sesso all’altro in nome della legge, è sbagliato in se stesso e costituisce oggi uno dei principali ostacoli al progresso dell’umanità”.
John Stuart Mill

Per riuscire in questo ambizioso piano, George Martin e Maria Deraisme impiegarono quasi dodici anni, durante i quali Maria istruì ai valori massonici sedici donne, tra cui Alexandra David-Néel, Marie Béquet de Vienne, Marie Bonnevial, Maria Pognon, Clémence Royer, solo per citarne alcune.

Il mio scrivere, se pur in breve, della nascita di questa Obbedienza mista, è sicuramente per sottolineare l’operosità straordinaria di questa Donna, in un contesto così poco “aperto”, all’emancipazione femminile, ma anche e soprattutto per dimostrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che essere un Massone è un sentimento che nasce da dentro e, se coltivato, è capace di farti compiere azioni ed opere che mai avresti neanche pensato di poter fare.

Ancora oggi, se guardo ciò che sono diventata, alle infinite volte in cui sono risorta, alle opportunità che si sono create nel corso del tempo, non posso che essere grata di aver oltrepassato quella soglia, in un tempo in cui la maggior parte dei miei coetanei varcava, invece, quella di una discoteca.

Se, ad oggi, siamo ancora a sostenere e a portare avanti questi ideali, a batterci per essi, a fare proselitismo, scrivendone e parlandone, significa che permane un gruppo di Uomini e Donne mossi dallo stesso spirito e dalla stessa volontà che spinsero Georges e Maria ad andare avanti e a perseverare nel loro grandioso programma.

Mi piace pensare che quelle differenze dettate dal sesso trovino all’interno del Tempio una collocazione totalmente diversa.

Il potere trasformativo del maschile e del femminile usato come un’alchimia per la trasmutazione della materia.

La forza del femminile rappresenta per sua essenza il sacrificio, con lo scopo di favorire la nascita, la crescita o il miglioramento di qualcuno o qualcosa; quella del maschile il moto e il fare dinamico, un’energia che crea nel presente con l’intento di migliorare il futuro.

Tali energie si uniscono e, guidate dagli alti principi massonici, combattono assieme per scavare profonde prigioni al vizio ed innalzare Templi alle virtù.

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.