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Auguri a te che sei il bene che vale di più al mondo

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Buon anno! E te lo dico aggiungendo che sei una persona importante e di valore, e non solo per te stesso!
Se ti svegli stamattina con il desiderio di cambiare qualcosa, parti da una certezza: tu sei il bene più prezioso al mondo.

Non il tuo conto in banca, non l’auto che hai in garage e nemmeno il cellulare che stringi in mano.

Tu.

La tua mente, la tua vita, i tuoi pensieri, i tuoi gusti, le tue interazioni e la tua navigazione online: in sintesi, i tuoi dati personali.

Sì, hai letto bene: i tuoi dati personali.

Non ci pensi spesso, vero? Eppure, ogni tuo click, ogni foto, ogni messaggio, ogni ricerca su Google, ogni navigazione, scegliere se fare la spesa in un supermercato tradizionale o uno store online etnico raccontano una storia: la tua.

Sono frammenti di vita che, messi insieme, valgono più di una pepita d’oro. E mentre tu scorri serenamente sui social, c’è chi quei dati li raccoglie, li studia, li vende. Un mercato nascosto ma gigantesco, che prospera con la tua inconsapevolezza.

E puoi stare certo che, anche in questo momento, dall’altra parte di quello schermo che stai scrollando, qualcuno è pronto a seguirti, spiarti, vezzeggiarti fino a quando, magari con un click più distratto, li regalerai a chi, stanne certo, ne farà l’uso che vuole nel suo primario interesse.

Non servono occhi esperti per accorgersi che viviamo in un’epoca strana. Fino a qualche decennio fa, le ricchezze erano tangibili: oro, petrolio, diamanti. Oggi i tesori sono invisibili, ma potentissimi: le informazioni.

Le tue abitudini, preferenze, opinioni politiche, persino i tuoi orari di sonno e veglia finiscono nei database di aziende che non conosci nemmeno. Eppure, hanno di te un ritratto più dettagliato di quello che potrebbe fare il tuo migliore amico.

Pensa al tuo smartphone: quante app hai installato? Quante di queste ti chiedono il permesso di accedere a foto, microfono, posizione? Ogni volta che clicchi su ‘Accetta’, stai aprendo una porta. Spesso senza sapere chi c’è dall’altra parte e, ovviamente, mentendo alla domanda se hai letto le condizioni di navigazione.

Fallo, almeno una volta. E chiediti chi sono i ‘partner selezionati e i migliori consulenti’ a cui i tuoi dati vengono trasferiti per garantirti ‘una migliore esperienza di navigazione’. Magari scopriamo che sono la Banda Bassotti e Gambadilegno.

La privacy non è una questione di misteri o intrighi. È una questione di dignità. Difendere i tuoi dati significa difendere te stesso, la tua libertà, il tuo diritto di essere padrone della tua vita e dei tuoi cari. Hai mai pensato che nel tuo smartphone hai anche le loro vite? Le loro esistenze.

In questo 2025 che inizia, fai un proposito: volere bene a te stesso. Non significa solo mangiare sano o fare più sport, ma anche proteggere ciò che hai di più intimo: i tuoi dati.

Cambia le password: usa combinazioni sicure e diverse per ogni account.
Leggi prima di accettare: non concedere accessi inutili alle app.
Usa il cervello: non cliccare su link sospetti e non condividere informazioni personali alla leggera.

Voler bene a te stesso significa anche essere consapevole del tuo valore. Sei più di un algoritmo, più di un profilo social. Sei una persona unica, irripetibile. Non lasciare che la tua vita diventi il prodotto di qualcun altro.

Inizia il nuovo anno con questa consapevolezza: sei il bene che vale di più al mondo. E se impari a proteggere te stesso, nessuno potrà mai rubarti ciò che conta davvero.

E, un ultimo consiglio, davvero sincero.

Evita di regalare la personalità e i dati dei tuoi figli a qualcuno che non sai chi è. E ricorda che tu puoi scegliere che cosa vuoi regalare ai pirati della rete; un bambino non può difendersi.

Buon anno, con tutto il cuore.

Autore Gianni Dell'Aiuto

Gianni Dell'Aiuto (Volterra, 1965), avvocato, giurista d'impresa specializzato nelle problematiche della rete. Di origine toscana, vive e lavora prevalentemente a Roma. Ha da sempre affiancato alla professione forense una proficua attività letteraria e di divulgazione. Ha dedicato due libri all'Homo Googlis, definizione da lui stesso creata, il protagonista della rivoluzione digitale, l'uomo con lo smartphone in mano.