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Attacco a Platini

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aureliodelaurentiisNapoli beffato dall’arbitro. De Laurentiis e Maradona attaccano Platini

La beffa del San Paolo giustamente non è andata proprio giù ai tifosi partenopei e, in particolare, a De Laurentiis: nessuno ovviamente ci starebbe a pareggiare una semifinale di Europa League per un gol irregolare. La beffa è ancora più grande se si considera che in posizione irregolare si trovavano ben due calciatori del Dnipro. La decisione è semplicissima, tutti attendono che si alzi la bandierina. Il direttore di gara, però, un certo Moen, su errata indicazione del guardalinee, assegna il gol a Seleznyov. La maledetta bandierina dell’off-side –non si capisce perché- non sventola e gli uomini di Benitez devono accontentarsi di uno scomodo e pericoloso pareggio.

fuorigioco DniproIl post partita si trasforma, così, in un fiume di polemiche. La posta in palio è altissima e in qualche modo il patron azzurro dovrà pur tutelarsi: così non esita a lanciare duri attacchi a Platini e a Blatter: «Ci dicano chiaramente se hanno deciso di assegnare la coppa al Siviglia». Il giorno dopo parte, puntuale, un’inchiesta contro il Napoli, accusato di organizzazione insufficiente, uso di laser e di fuochi d’artificio al San Paolo. Vendetta ordinata dal presidente della UEFA? Come se non bastasse il vulcanico carattere di De Laurentiis, anche il Pibe de oro, forse nostalgico delle storiche ed eroiche sfide contro Michel, si schiera in difesa della sua ex-squadra chiedendo le dimissioni del francese. Maradona, al quale nel ’90 i tedeschi guidati da Matthäus strapparono la coppa del Mondo con un rigore inventato, sa bene quanto brucia perdere per un errore grossolano. Non può restare in silenzio.

È giusto alzare la voce all’indirizzo di chi dovrebbe garantire una direzione della gara trasparente. Certo nessuno si aspetta che la sestina arbitrale sia impeccabile in ogni sua decisione. Si resta però increduli di fronte ad errori così così grossolani come quello commesso dal norvegese Moen. Sulle nostre pagine sportive spesso abbiamo invocato l’utilizzo della tecnologia in campo. Continuiamo a chiederci perché negli altri sport si ricorre alla tecnologia mentre nel calcio Platini e compagni sono così restii ad adottarla. Se poi, passando dai campi europei, dove ci si illude che il campo  rispecchi i reali valori delle squadre, a quelli di casa nostra, non si può che pensare che l’adozione della tecnologia potrebbe finalmente evitare a tanti appassionati di calcio di assistere alle sviolinate di Garcia ad inizio campionato o ad un gol, decisivo, di Caceres al San Paolo, sempre in fuorigioco. Forse i campionati non finirebbero con quattro giornate di anticipo.

 

Carmelo Cutolo

Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.