Abbiamo perso la nostra credibilità?
Sì non significa no e nemmeno ni.
Perché, allora, si sente dire spesso: assolutamente sì!?
Non basta il sì?
Dilaga così tanto la mancanza di parola data per cui, per convincere il proprio interlocutore delle proprie buone intenzioni, della propria sincera volontà, ci sentiamo in dovere, al fine di togliere ogni dubbio in chi ci ascolta, di assolutizzare il sì?
È un segno di indebolimento della credibilità umana quel dover aggiungere l’assolutamente?
Un sì non dovrebbe bastare a se stesso?
Così come anche un no?
Assolutamente sì e assolutamente no sono i segni nefasti della decadenza dell’attendibilità?
Come quando, per diffidenza nei confronti di coloro che dovrebbero rispettare le regole, scriviamo: “è severamente vietato!”
Non basterebbe dire che è vietato?
Se aggiungiamo “severamente” non è forse proprio perché si teme di non essere stati convincenti?
Allo stesso modo…
Assolutamente sì!
Assolutamente no!
Incupimento della possibilità di essere creduti.
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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