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Assegno giornalisti riassorbibile, Regione Toscana vince con Consulta

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Palazzo Strozzi Sacrati


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Depositato la sentenza

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Aver garantito le retribuzioni in essere dei giornalisti dell’Agenzia di informazione della Giunta regionale e dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale è legittimo.

I giudici della Consulta hanno infatti in larga parte respinto le eccezioni che erano state sollevate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardo alla legge regionale, approvata a luglio 2020 e impugnata il settembre successivo, attraverso cui i giornalisti, assunti dall’ente negli anni precedenti con concorso e a tempo indeterminato con contratto FIEG – FNSI, erano stati reinquadrati con il contratto Funzioni locali ed un assegno ad personam riassorbibile a tutela dei loro stipendi.

Alla disputa, in qualità di amicus curiae, era stato ammesso anche il sindacato unico e unitario dei giornalisti, ovvero la Federazione Nazionale della Stampa, FNSI, e l’Associazione Stampa Toscana, AST.

L’udienza, pubblica, era stata a giugno 2021 e alcuni giorni fa la Corte ha depositato la sentenza, dando sostanzialmente ragione agli uffici della Regione, che avevano messo in atto con una legge regionale, il dettato di una norma nazionale, quell’articolo 1 comma 160 della legge di bilancio 160 del 2019 che aveva introdotto nell’ordinamento il riconoscimento, per i giornalisti degli uffici stampa assunti a tempo indeterminato prima di maggio 2018, un assegno riassorbibile per evitare un qualsiasi peggioramento economico a seguito del cambio di contratto di lavoro.

La norma toscana, nelle more dell’accordo nazionale in dirittura di arrivo presso ARAN, con ipotesi di accordo già sottoscritta a maggio 2021 e che ricalca l’impianto della norma toscana, ha correttamente applicato una previsione di legge.

Della sentenza della Corte si parlato anche durante l’assemblea dell’Associazione Stampa Toscana, ospitata nel palazzo della giunta regionale in piazza del Duomo a Firenze lunedì 15 novembre. Sindacato e comitato di redazione avevano seguito, un anno fa, passo passo e con spirito propositivo l’elaborazione delle norme sul reinquadramento dei giornalisti dipendenti della Regione.

La Toscana è stata la prima regione in Italia a dare applicazione, con una legge, alla norma nazionale.

Del ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri la Consulta ha accolto solo l’incostituzionalità della norma relativa alla previsione per cui il limite delle risorse destinate annualmente al fondo per il trattamento accessorio di tutti i dipendenti dell’ente non poteva essere incrementato dai risparmi derivanti, negli anni, dal progressivo riassorbimento dell’assegno ad personam del giornalisti. Per farlo sarebbe servita una norma nazionale.