L’assessore si esprime sul welfare napoletano
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa dell’Ass. Gaeta.
Care concittadine e cari concittadini,
Prima di essere Assessore al Welfare del Comune di Napoli sono innanzitutto una cittadina profondamente innamorata della propria Città e, pertanto, ho sempre desiderato una linea diretta, un confronto trasparente e concreto con le Istituzioni che a vario titolo ci rappresentano.
Ho cominciato da ragazzina come volontaria ad occuparmi dei senza dimora, e per oltre quindici anni sono stata un’operatrice sociale che ha sperimentato in prima persona problemi e ansie che oggi vivono tanti miei colleghi del comparto, comprendendone le difficoltà e le gioie quotidiane.
Molto si è scritto, e si continua a scrivere, sul tema del Welfare.
Credo però che strumentalizzare le tragedie ed i disagi delle persone non sia la strada utile per dare dignità alla vita di bambini, disabili e anziani in difficoltà.
Come Assessore al Welfare, oggi, il mio ruolo istituzionale mi consente di informarvi sulla reale situazione del sistema welfare della nostra Città, per spiegarvi, punto per punto, lo stato dell’arte dei servizi socio assistenziali.
La Giunta guidata da Luigi de Magistris non si è mai arresa alla nefasta prospettiva di un’insufficienza di fondi per assicurare i servizi indispensabili, situazione questa dovuta alla riduzione drastica dei finanziamenti da parte del Governo e della Regione ed al ritardo dei trasferimenti da parte di quest’ultima.
In questi anni nonostante la scarsità di risorse e le nuove regole contabili a cui vengono sottoposti gli Enti Locali, il Comune di Napoli è riuscito a garantire i servizi essenziali e ad avviare importanti percorsi di cambiamento. Circa dieci giorni fa, la Giunta comunale ha approvato una delibera che dispone una variazione di cassa che garantisce, unitamente ad altri fondamentali servizi, l’assistenza domiciliare a disabili e anziani, circa 1000 persone beneficiarie suddivise nelle dieci Municipalità. La delibera si è resa necessaria a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione Campania del Fondo Nazionale Politiche Sociali, fondi vincolati alle spese sociali della Città (FNPS), che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già trasferito alla Regione da tempo.
Ad oggi il Comune di Napoli ha un credito di circa 10 milioni di fondi nazionali relativi agli anni 2012-2013-2014-2015. La scorsa settimana l’Amministrazione ha incontrato gli enti che erogano il servizio, a cui è stata data la possibilità di assicurare le attività fino alla fine di questo mese, utilizzando le economie registrate sull’affidamento precedente, giorni utili a procedere ad una variazione di bilancio sul 2017 e ad appostare le risorse per una gara annuale, nelle more della quale è possibile una proroga tecnica. Alcuni enti, responsabilmente, hanno già accettato questa proposta, altri hanno dato disponibilità in tal senso, ma hanno chiesto un ulteriore incontro con l’Amministrazione, che tempestivamente incontrerà cooperative e sindacati lunedì pomeriggio.
Gli enti gestori che non hanno ancora accettato chiedono di poter avere le certificazioni del credito che consentirebbero loro di ottenere anticipi bancari. A tal proposito gli Assessorati al Welfare e al Bilancio, unitamente ai rispettivi servizi tecnici, stanno lavorando per favorirne le condizioni. È chiaro che i trasferimenti di una parte almeno dei crediti del Comune da parte della Regione, consentirebbero di pagare i servizi già resi e di accelerare il rilascio delle certificazioni del credito. Contemporaneamente l’Amministrazione Comunale incontrerà le Banche per creare i presupposti utili alla ripresa delle anticipazioni.
La sinergia tra Assessorati e la collaborazione con le Banche consentì già tre anni fa di riavviare il sistema dei servizi, all’epoca completamente bloccato, e fu necessario anche allora, proprio per l’assistenza domiciliare, anticipare quasi 6 milioni di euro dei fondi che la Regione avrebbe dovuto trasferire al Comune.
La scorsa settimana, inoltre, la Giunta ha approvato un’altra importante delibera di variazione al bilancio d’esercizio 2016-2018.
Il raggiungimento degli obiettivi intermedi di realizzazione delle entrate e di razionalizzazione della spesa, ha permesso di implementare gli interventi ed i servizi offerti alla Città. Le nuove risorse recuperate e messe a disposizione – quasi 10 milioni – riguardano anche la spesa sociale, 1.200.000 euro saranno utilizzati infatti per la compartecipazione alla spesa socio-sanitaria. Sono state prospettate alle cooperative del terzo settore azioni ragionevoli, strutturate su tempi di percorso prestabiliti, onde evitare la sospensione dell’assistenza: insieme, condividiamo il proposito di salvaguardare gli interessi dei disabili e affermare con forza i diritti umani e la dignità di ogni persona che abita questa Città.
Punto a favorire, in modo sistemico, organizzato e attivo una programmazione comune con i cittadini interessati, associazioni, organizzazioni, sindacati ed operatori, attingendo a nuove e più efficaci modalità operative.
Assistenza indiretta, risorse attribuite alle famiglie, ed assistenza diretta, assistenza fornita dagli operatori attraverso le cooperative non sono incompatibili, purché venga garantito il buon funzionamento di entrambe. In passato infatti, la sperimentazione non fu particolarmente positiva, è necessario realizzare percorsi che rispondano ai reali bisogni degli utenti e salvaguardino il prezioso lavoro degli operatori che da anni sono impegnati in questi servizi e la cui stabilità e serenità lavorativa, contribuisce ad aumentare la qualità del lavoro e quindi a migliorare il servizio reso.
Voglio, pertanto, rafforzare l’idea ed il progetto di costruire insieme una rete compatta e funzionale, fatta di equilibri politici e sociali, lanciando a chi non ha ancora aderito un appello accorato affinché dia il suo prezioso contributo ad assicurare il proprio sostegno ai soggetti fragili della nostra Città.
La politica ci serve per garantire il servizio pubblico e creare una strada efficiente per i servizi: l’assistenza ai minori, agli adulti e agli anziani non autosufficienti deve essere oggetto e soggetto di processi condivisi che tendano a trovare soluzioni atte a garantire i servizi essenziali, nell’unico e prioritario interesse dei cittadini.
Per questo motivo, è necessario un patto di collaborazione fra istituzioni, terzo settore e operatori, al fine di resistere insieme ed evitare di far pesare sugli utenti la situazione, lavorando fianco a fianco per il bene comune.
L’idea portante dell’Amministrazione guidata da Luigi de Magistris è quella di tutelare i cittadini in difficoltà e su questa strada continueremo, chiedendo, nel contempo, la collaborazione attiva e fattiva di tutti i soggetti protagonisti del welfare municipale che si dichiarano attenti al benessere e ai diritti delle persone fragili.