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Asana Yoga e Moda

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Sulle manie occi-rientali

È vero che i trattamenti Reiki devono essere fatti in terra e non con l’aiuto di un lettino terapeutico?

Per taluni individui sembra che imitare posizioni orientali sia più importante che imitare il Cuore dei Saggi.

Prendiamo per esempio lo Yoga, oggi diventato per molti una nuova moda da mettere in mostra tra le pagine di Instagram.

Visitando il sito dell’organizzazione americana che tanto sta speculando sulla pratica indiana, facendo credere che, con una loro certificazione, si possa diventare insegnanti qualificati, ci si potrà accorgere di quanto, per esempio, siano più importanti le foto acrobatiche anziché i nomi delle “asana”, giacché riportate errate in numero più che abbondante.

Parafrasando Carosone, ‘Tu vuo’ fa’ l’indiano!’, mi vien da ricordare che non lo siamo affatto. Loro sono stati abituati da una vita a vivere in terra, poiché non avevano, come ancora molti non hanno, le sedie, i letti e le poltrone.

Mangiano seduti in terra, dormono in terra, chiacchierano in circolo in terra, tanto che la loro costituzione ossea è ben diversa dalla nostra.

Gli indiani, come la maggior parte degli asiatici, sono comodi a gambe incrociate, non avvertono lo sforzo, per loro è una posizione del tutto naturale.

Si sente tanto parlare di “asana” ma il suo nome originale completo è “Sthira (stabile) Sukham (comodo) Asanam (posizione)” e ciò significa che quando mediti devi assumere una posizione comoda e confortevole.

Sei comodo e rilassato facendo un trattamento Reiki in terra, per nulla abituato a posizioni che per te sono innaturali?

Come potrai pensare affettuosamente alla persona che vuoi aiutare se sarai concentrato ad “ascoltare” tutti i tuoi dolori alle anche, alle ginocchia o alla schiena?

Non vi accorgete di quel che sta succedendo?

Ci si concentra sull’estetica esteriore orientale e si dimentica l’etica interiore, la cosa più importante:

Me la fai una foto mentre medito davanti al Buddha?
Aspetta, aspetta, il colletto della camicia è a posto?

Ovviamente la struttura di un sito web deve accontentare gli occhi dei visitatori, ma se assumiamo lo stesso atteggiamento, per nulla stabile, comodo e confortevole, anche quando pratichiamo, siamo ben lontani dal vero concetto essenziale di Yoga, Reiki o qualunque altra tecnica di derivazione orientale.

Platone diceva che un allievo apprende grazie alla partecipazione, all’imitazione e alla fascinazione.

Se pensiamo che per affascinare qualcuno in profondità possa bastare una posizione da circo equestre o da fachiro, in totale assenza dell’anima, cioè del vero significato delle pratiche asiatiche, credo che l’unico a trarne giovamento sarà il nostro bieco narcisismo.

In sintesi, il nostro percorso non potrà più essere chiamato interiore poiché tutto concentrato su quel che dall’esterno potranno pensare di noi solo in termini superficiali.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.