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Arriva la firma, Conte è il nuovo ct della Nazionale

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Antonio_ConteDopo il disastro della Nazionale in Brasile inizia l’era Conte. “Sono orgoglioso che il presidente abbia pensato a me. Mi sento l’allenatore di tutto il popolo italiano”.  La Juventus? “Il rapporto si era ormai esaurito”.

 

Nella sua prima conferenza stampa tenutasi a Roma il nuovo allenatore della Nazionale, Antonio Conte, presentato in pompa magna dal neo-presidente della FIGC Carlo Tavecchio, si dichiara orgoglioso di ricoprire un ruolo tanto ambito: “Non posso dire di non essere emozionato. Al mio posto vorrebbero esserci tutti gli allenatori del mondo. È la Nazionale più importante insieme al Brasile. Sono orgoglioso che il presidente abbia pensato a me. Colgo l’occasione anche per salutare Prandelli che è stato ct per quattro anni compiendo un ottimo lavoro. Ringrazio anche Sacchi per il lavoro svolto con il nostro settore giovanile. Le porte per lui sono sempre aperte”.

 

Su Giuseppe Rossi: “Mi auguro che Rossi guarisca per il bene della Nazionale. Riguardo ai singoli non entro nel merito, da oggi tutti calciatori italiani possono ricevere la convocazione. È ovvio che bisogna meritarsela”.

 

Poi parla del codice etico, che tanto aveva contraddistinto la gestione Prandelli: “Io guardo a 360° tutto ciò che accade in campo e soprattutto quello che accade fuori dal campo. Tra un ottimo giocatore e uomo medio e un calciatore medio e ottimo uomo, io scelgo il secondo. Codice etico? Parliamo di comportamento. Sceglierò io: non valuterò in base alle giornate del giudice, lo farò io in base alla mia testa e alla mia moralità. Non esisteranno standard di punizione”.

 

Sul rapporto con la sua Juventus: “Il rapporto con la Juve si era ormai esaurito. Abbiamo provato ma qualcosa si era rotto. Quando i rapporti di consumano è giusto dire basta”.

 

Il nuovo ct della Nazionale ritorna poi sulla sua squalifica nell’ambito di Calcioscommesse: “La mia squalifica è stata ingiusta e l’ho pagata con grande dolore. Quanti scudetti ha la Juve? Sento più vicini quelli che ho vinto io, 5 in campo e 3 in panchina”.

 

Sugli sponsor: “Se avvertirò l’ingerenza degli sponsor? Chi mi conosce sa che una cosa simile non potrà mai capitare. Niente e nessuno potrà decidere mai al posto mio”.

 

Conte risponde poi anche a chi negli ultimi giorni ha criticato il suo elevato stipendio: “I soldi del mio stipendio? Non risponderò con le parole, lo farò con i fatti come ho sempre fatto. Il mio stipendio è in linea con quello della Federazione. Il rapporto con Puma è un riconoscimento personale a un tecnico che ha messo da parte un ciclo di vittorie. Io non ho mai concesso la mia immagine a nessuno, è la prima volta che lo faccio e questo è una questione a parte”.

 

Il nuovo ct azzurro è certo che la Nazionale possa ritornare protagonista: “Sono convinto di avere dei buoni giocatori e se riusciamo a farli diventare una squadra, allora credo che il gap con chi possiede più talenti può essere colmato. Amo le sfide ardue. Vincere è una dolce condanna. La differenza fra vincere e perdere è quella fra vivere e morire. In caso di sconfitta, per me c’è una morte apparente di due giorni. Spero che accada il meno possibile. Cercherò di far capire anche qui la differenza che c’è fra vincere e perdere o pareggiare. Nel biennio dell’Europeo la Nazionale aveva entusiasmo, una cosa che voglio riportare. C’era quell’ansia per sapere se festeggiare perché eri stato chiamato in Nazionale o la grande delusione di non essere chiamato. Quell’ansia positiva vorrei riportarla: la Nazionale deve essere meritata. Meglio avere 23 giocatori più scarsi ma smaniosi di giocare in Nazionale piuttosto che giocatori che non dimostrano attaccamento alla Nazionale”.

 

Sul ritorno di Pirlo: “Gli parlerò. Dopo quello che ha detto alla fine del Mondiale, voglio sentire cosa mi dice e voglio che lui senta cosa ho da dirgli io. Giovani di 16 anni o vecchi di 37 l’importante è che siano bravi, corrano e facciano ciò che dico io”.

 

Il nuovo presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, è sicuro che la scelta del nuovo allenatore sarà vincente: “Conte è un investimento per la FIGC”.

 

Carmelo Cutolo

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Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.