L’Ambasciata a Roma ha creato un’unità di crisi per gestire l’evacuazione dei suoi connazionali dopo lo scoppio della crisi per il Coronavirus in Italia
Sono 850 i cittadini sauditi che l’Ambasciata del Regno in Italia ha aiutato per poter rientrare in patria dopo lo scoppio della crisi per la diffusione del Coronavirus.
Lo ha annunciato l’Ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia, principe Faysal Bin Sattam, all’emittente televisiva al Arabiya.
L’Ambasciata saudita, infatti, non si è fatta cogliere impreparata dall’arrivo della pandemia in Italia ed ha formato una commissione d’emergenza per la gestione della crisi in modo da poter assumere provvedimenti in tempi rapidi in situazioni del genere.
Il primo passo pensato dal giovane Ambasciatore è stato quello di redigere una mappa di tutte le presenze di cittadini sauditi in Italia che potessero aver bisogno di aiuto in modo da individuare esattamente i luoghi nei quali intervenire per prestare soccorso partendo dagli studenti fino a quelli residenti ormai da tempo nel nostro Paese.
Il secondo passo è stato quello di coordinarsi con la compagnia aerea di linea saudita, la Saudi Airlines, in modo da sapere anche quanti fossero i turisti sauditi ancora in Italia entrati nel paese poco prima dello scoppio della crisi. Il terzo passo è stato quello di mettersi in contatto con queste persone sia tramite dei comunicati sia contattandole una per una in modo diretto.
Il lavoro più delicato è stato quello di intervenire nei confronti di coloro i quali si trovavano in Lombardia e in particolare nelle zone rosse dove era vietato l’ingresso e l’uscita. L’Ambasciatore si è preoccupato di dotarsi dei permessi necessari per poter evacuare i suoi cittadini con auto private da quelle zone verso Roma, dividendoli in piccoli gruppi familiari in modo da garantire l’isolamento sociale. Un addetto dell’Ambasciata era responsabile di ognuno di questi piccoli gruppi ed era incaricato di aiutarli e seguirli fino al rientro in patria in modo da superare ogni ostacolo si fosse frapposto all’evacuazione.
Sono stati creati, inoltre, dei punti di accoglienza per questi sauditi che chiedevano di ritornare in patria: il primo vicino all’Ambasciata di Roma e il secondo presso l’aeroporto della Capitale.
Ha spiegato il principe Bin Sattam:
Nel rispetto delle indicazioni del Re Salman Bin Abdel Aziz e dell’erede al trono, Principe Mohammed Bin Salman, in base alle quali è necessario dare la massima importanza alle esigenze dei cittadini sauditi ovunque essi si trovino e in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, anche alla luce di questa situazione di emergenza che interessa tutto il mondo a causa del Coronavirus, il Governo saudita ha ribadito che i suoi cittadini hanno la massima importanza essendo il loro un Paese che dà la massima attenzione all’essere umano e che rispetta e considera al massimo il suo cittadino in ogni situazione.
È questa la priorità del Regno dalla sua fondazione fino ad oggi tanto che le ambasciate saudite nel mondo e il loro personale sono state messe in allarme a livello umano e materiale per offrire servizi ai cittadini offrendo alloggio in hotel e voli per consentire il loro ritorno a casa nel massimo rispetto e confort.
L’Ambasciatore saudita in Italia ha spiegato ancora che:
In questa crisi, l’Arabia Saudita è stata uno dei primi Paesi a percepire la gravità della situazione e ha fatto enormi passi avanti contro il virus. Ha assunto diverse precauzioni sanitarie e ha fatto della salute dei cittadini e dei residenti la sua priorità. Le linee guida del Re Salman circa il ritorno dei cittadini in patria hanno avuto un grande impatto sul cuore di tutti i sauditi, sia tra quelli presenti in molti Paesi del mondo sia nei cuori dei loro parenti in Arabia Saudita.
Autore Redazione Arabia Felix
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