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Arabia Saudita: il Regno non accetta diktat

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Una nota del Ministero degli Esteri di Riad risponde alle voci su possibili sanzioni da parte degli Stati Uniti per le decisioni saudite in ambito OPEC+

Una fonte ufficiale del Ministero degli Affari Esteri saudita ha affermato che il governo di Riad ha letto le dichiarazioni rilasciate nei confronti del Regno a seguito della decisione del 5 ottobre 2022 del cartello di Paesi dell’OPEC+, che riguarda come porsi rispetto al Regno saudita a livello dei conflitti internazionale e che è stata basata su motivi politici contro gli Stati Uniti d’America.

Il governo del Regno dell’Arabia Saudita vorrebbe, in via preliminare, esprimere il suo totale rifiuto di queste affermazioni che non sono fondate sui fatti e che si basano principalmente sul tentativo di descrivere l’impegno dell’OPEC+ al di fuori del suo quadro puramente economico. È invece una decisione presa all’unanimità da tutti i Paesi del gruppo OPEC+.

Il Regno sottolinea che i risultati delle riunioni dell’OPEC+ sono stati adottati attraverso il consenso collettivo degli Stati membri e nessun Paese è unico al suo interno senza il resto degli altri e da una prospettiva puramente economica che tiene conto dell’equilibrio di domanda e offerta nei mercati petroliferi e limita le fluttuazioni, che non sono al servizio degli interessi dei produttori e dei consumatori, come sta facendo il gruppo OPEC+

Inoltre, quest’ultimo assume le sue decisioni in modo indipendente, in conformità con le pratiche indipendenti generalmente accettate delle organizzazioni internazionali.

Nella convinzione del Regno dell’importanza del dialogo e dello scambio di opinioni con alleati e partner esterni al gruppo OPEC+ in merito alle condizioni del mercato petrolifero, il governo del Regno, attraverso la sua continua consultazione con l’amministrazione statunitense, ha chiarito che, come suggerito, tutte le analisi economiche indicano che il processo decisionale è stato rinviato di un mese con conseguenze economiche negative.

Il governo del Regno ribadisce che il tentativo di oscurare i fatti sulla posizione assunta in merito alla crisi ucraina è sbagliato e non cambierà la posizione iniziale di Riad che non voterà a sostegno delle risoluzioni assunte alle Nazioni Unite sulla crisi russo-ucraina, sulla base dell’adesione del Regno alla necessità dell’impegno di tutti i Paesi nei confronti della Carta dell’ONU e dei principi del diritto internazionale e il suo rifiuto di qualsiasi pregiudizio alla sovranità degli Stati sui loro territori.

Mentre l’Arabia Saudita cerca di mantenere la forza delle sue relazioni con tutti i Paesi amici, afferma, allo stesso tempo, che non accetta diktat e rifiuta qualsiasi azione o sforzo volto ad alterare gli obiettivi su cui sta lavorando per proteggere il economia globale dalle fluttuazioni dei mercati petroliferi.

Affrontare le sfide economiche richiede l’instaurazione di un dialogo costruttivo e non politicizzato e una considerazione saggia e razionale di ciò che serve gli interessi di tutti i Paesi. Il Regno considera le sue relazioni con gli Stati Uniti d’America da una prospettiva strategica attenta agli interessi comuni dei due Paesi e rimarca l’importanza di costruire su solide basi le relazioni saudita-americane.

Negli ultimi otto decenni tali rapporti sono rappresentati dal rispetto reciproco, dalla promozione di interessi comuni, dal contributo effettivo al mantenimento, alla sicurezza e alla pace internazionali, combattendo il terrorismo e l’estremismo e ottenendo prosperità e prosperità per i popoli della regione.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.