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Arabia Saudita: condanna Svezia per offese al Corano

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Ministero degli Esteri: ‘Condanniamo la continua concessione da parte della Svezia di permessi agli estremisti per profanare copie del Sacro Corano’

Il Ministero degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita ha espresso ferma condanna e denuncia del Regno per le azioni ripetute e irresponsabili delle autorità svedesi che hanno concesso ad alcuni estremisti permessi ufficiali per bruciare e profanare copie del Corano, atto che è una sistematica provocazione dei sentimenti di milioni di musulmani in tutto il mondo.

A questo proposito, il Ministero degli Affari Esteri di Riad convocherà l’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata di Svezia presso il Regno per consegnargli una nota di protesta contenente la richiesta del Regno alle autorità svedesi di prendere tutte le misure immediate e necessarie per fermare tali azioni vergognose, che violano tutti gli insegnamenti religiosi, le leggi e le norme internazionali.

Si afferma il rifiuto categorico del Regno di tutti questi atti che alimentano l’odio tra le religioni e limitano il dialogo tra i popoli.

La prima copia del Corano è stata bruciata a gennaio dall’estremista di destra svedese-danese Rasmus Paludan per denunciare la richiesta della Svezia di aderire alla NATO e negoziare con la Turchia a tale scopo.

Il 28 giugno, un rifugiato iracheno in Svezia, Silwan Momica, ha incendiato pagine di una copia del Corano davanti alla più grande moschea di Stoccolma durante l’Eid al-Adha.

I due incidenti hanno suscitato reazioni di condanna nel mondo islamico.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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