Dal 13 luglio al 17 settembre a Roma
Riceviamo e pubblichiamo.
River of Trees è lieta di presentare a Curva Pura, via Giuseppe Acerbi 1, Roma, ‘Per aquam ad astra – Amaryllis’, la nuova mostra dell’artista Piotr Hanzelewicz, parte nodale del Festival d’arte urbana B_Sides.
Ogni cosa ne ha bisogno. Si tratta del nome. Che identifica e circoscrive.
Qualcuno tuttavia diceva “Cos’è un nome? Ciò che chiamiamo rosa, con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo”.
Tentare di raccontare una città partendo attraverso le acque dei suoi fiumi e usando il suo presunto nome segreto.
Specchiarsi dunque in quell’acqua nel tentativo di vedere il cielo stellato contornare la testa di Narciso.
La memoria conservata dall’acqua, memoria millenaria che si rinnova nel flusso dei fiumi che vivificano la città.
Ma se è una città antica, una città di potere, sarà di certo una città che vive anche della liquidità dei flussi economici,
che da un lato nuota nell’oro, con finanziamenti a pioggia, gettiti a fondo perduto, fondi cui poter attingere
esattamente come si fa con l’acqua di un pozzo. Liquidi da immettere nei flussi.
L’altro lato della moneta però è anche l’altro lato della città, una moneta (quella da un centesimo) che verrà presto ritirata in una dimensione
di oblio che non è più centro, ma non ancora periferia.
Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive in Italia
Ha fatto diversi studi e tanti lavori. Hanzelewicz lavora sul confine che separa la trasparenza dall’opacità sia sul piano estetico che su quello semantico. Le materie prime utilizzate sono le espressioni idiomatiche, le abitudini, le convenzioni. L’indagine artistica è dunque concentrata su piani di ambiguità: là dove si nasconde un significato altro, un “doppio fondo”, un passaggio segreto o una vox media, c’è terreno fertile per portare l’ambiguità verso le sue estreme conseguenze o puntando al parossismo o piuttosto ad una ridefinizione consapevole del significato dell’oggetto ambiguo.
Se dunque la parola è centrale, si tratta sempre di una parola reale, in quanto agente nella formazione della visione della realtà o della sua lettura. Se la realtà viene “denominata”, viene plasmata in una forma concreta. Tra trasparenza ed opacità si muove un processo di disambiguazione che tende a chiarire ciò che è complicato, lasciandogli il fascino della complessità.
Insomma, l’intento di sbrogliare la matassa senza perderne il filo. Mentre le materie prime risiedono nel linguaggio e nelle sue sedimentazioni culturali, i materiali sono il più delle volte effimeri e delicati. Carte da lucido, acetati e carte calcografiche per tradurre opacità, trasparenza e serialità, dove la produzione seriale è sempre rigorosamente fatta di una reiterazione manuale di pezzi unici.
Hanzelewicz lavora su dei concept, relazionandoli agli spazi ed alla loro storia, rapportandoli alla propria esperienza. Come diretta conseguenza spesso realizza lavori site-specific e contest specific.
Dal 2011 “abita” le sue mostre personali ed accoglie i visitatori assumendo il ruolo di padrone di casa.
Il suo lavoro è quello di un concettuale non freddo, poetico/politico.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 13 luglio al 17 settembre 2017 su appuntamento ed il giovedì 13:00-19:30, oltre a diversi eventi ad hoc.
Per informazioni:
Spazio Curva Pura
+39 331-4243004
curvapura@gmail.com
www.curvapura.com
Curva Pura
B_Sides