Ufficio di Presidenza, Presidente Fontana e Capigruppo Consiglio Regionale Lombardia firmano appello per il ritorno a casa di Cristina Cattafesta, osservatrice elezioni turche tenuta in custodia in Turchia
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Dichiarazione di Michele Usuelli, Consigliere Regionale Lombardia +Europa con Emma Bonino.
Quotidianamente sto seguendo la vicenda della cittadina lombarda Cristina Cattafesta, presidente del CISDA, Coordinamento Italiano a Sostegno delle Donne Afghane, donna nota in Italia per le sue battaglie a sostegno delle iniziative di pace, ha lavorato molti anni come volontaria di EMERGENCY impegnata a curare le vittime di tutte le guerre e che lavora anche in molti paesi mussulmani, è stata fermata domenica scorsa 24/06/2018 nel giorno delle elezioni in Turchia, nel sud est del paese, nella città di Batman. Doveva svolgere il ruolo di Osservatrice Internazionale per le elezioni presidenziali e parlamentari insieme a una delegazione di sei persone del C.I.S.D.A.
Ad oggi non ha ancora potuto parlare al telefono con la sua famiglia. Attualmente Cristina Cattafesta si trova in un Centro di espulsione a Gaziantep. I tempi per la sua liberazione sono ad ora imprevedibili, e soggetti alla volontà dei giudici.
Ho mantenuto conversazioni quotidiane con la sorella, molto preoccupata per lo stato di salute di Cristina, che è affetta da ipertensione arteriosa. In seguito alla visita del console italiano e all’intervento della Farnesina, dalla fine della settimana scorsa Cristina ha ricevuto visite mediche e i farmaci di cui ha bisogno.
Nella giornata odierna, la famiglia Cattafesta, CISDA e i loro avvocati hanno pubblicato un appello: tale documento è stato firmato dal Presidente Fontana, dall’UDP del consiglio regionale e da tutti i capigruppo dei partiti presenti in regione Lombardia, con la eccezione della Consigliera Beccalossi.
Chiediamo alle autorità turche vigilare sulle sue condizioni di salute e che sia trovato il modo per farla tornare a casa il prima possibile.
Chiediamo il massimo impegno delle Istituzioni e della società civile italiana nel riportare immediatamente Cristina a Milano.