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‘Antologia di Novecento Napoletano’ al Teatro Cilea

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Antologia di Novecento Napoletano


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In scena dal 24 al 27 gennaio a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 24 al 27 gennaio al Teatro Cilea di Napoli ritorna lo spettacolo ‘Antologia di Novecento Napoletano’.

La ricca tradizione della canzone popolare napoletana, la cui produzione raggiunse il culmine dalla seconda metà dell’ottocento fino al concludersi del secondo conflitto mondiale, rivive in questo spettacolo la cui messinscena è complessa, sontuosa e accurata: la ricostruzione scenografica, costumi compresi, è stata realizzata grazie all’apporto di alcuni rari e preziosi filmati d’epoca e si ispira, con attenzione alle opere pittoriche di artisti come Scoppetta, Matania e Dal Bono che hanno ritratto l’ambiente con occhi attenti e appassionati.

L’insieme di emozioni, atmosfere, ricordi, poesia diventa repertorio popolare, esplorazione delle radici più profonde e indimenticate di una napoletanità autentica e rituale.

Bruno Garofalo, regista dello spettacolo, racconta così ‘Antologia di Novecento Napoletano’:

Abbiamo deciso di adoperare una chiave del tutto diversa da quella corrente, nell’affrontare questo argomento.

Così come è accaduto per altri momenti dell’espressione musicale napoletana, fatta oggetto di ricerche storiche e filologiche approfondite e lontane da ogni forma di folklore strapaesano, ci sembrava che fosse ora di ricordare anche questo momento alto della produzione napoletana nel campo della musica popolare d’autore, recuperando questo episodio così creativo della nostra storia, sfrondandolo da tutti gli orpelli, dai luoghi comuni, dalla retorica ovvia e modesta nella quale dal dopoguerra in poi è scivolata la canzone napoletana, fatte le doverose quanto rare eccezioni.

Siamo partiti dalla ricerca di una corretta interpretazione canora scevra da lamentosità e gorgheggi nasali malamente arabeggianti e vibrati ghirigori vocali senza alcun nesso con la tradizione, privilegiando come nelle origini, la dizione, l’interpretazione, il gusto della lettura poetica, e nel contempo recuperando l’uso di un’orchestra rigorosamente acustica, che rispettasse nei limiti del possibile le sonorità e gli smalti richiesti nelle accurate partiture originali.

Questo grazie al lavoro del M° Tonino Esposito, impegnato nel recupero di musicisti di grande levatura, in grado di seguirlo in questo lavoro di ricerca, di esecuzione e di recupero di sonorità ormai perdute, rimpiazzate negli ultimi anni da infiltrazioni ritmiche e jazzistiche provenienti da altre culture ed altri paesi.

L’altra operazione felicemente compiuta, consisteva nella ricerca di immagini che scenograficamente potessero evocare insieme alla musica, tutte le atmosfere, gli atteggiamenti, i costumi di un epoca, prima documentandoci sulle tante pitture ispirate all’argomento e realizzate da artisti come Scoppetta, Matania, Dal Bono, ed ora nella nuova versione, con l’apporto di affascinanti e rari filmati d’epoca e di una particolare tecnica di realizzazione illuminotecnica ed elettronica, siamo riusciti a comporre degli autentici bozzetti dove le immagini, le canzoni, i movimenti coreografici curati da Enzo Castaldo, le figure di cantanti, attori, danzatori, mimi, rappresentanti della musica popolare e di strada, ricostruite e rivestite con cura da Maria Grazia Nicotra, riescono a calarci in un’atmosfera magica e surreale che solo il teatro e l’illusione che poeticamente ne deriva, sa ricreare e coinvolgerci con emozione ed amore.

Una piacevole visita tra un mondo indimenticato ed una coinvolgente confusione di sentimenti che ci accomunano un po’ tutti, noi napoletani e tutti ci legano alle nostre radici, ad una Napoli che non c’è più e della quale ci piacerebbe conservare il meglio, senza la presunzione di essere ricercatori e studiosi, ma con l’amore di figli affettuosi, ma anche un po’ disillusi, delusi da quello che a volte si vive, senza mai però abbandonare la speranza del recupero di una nostra dignità, della nostra cultura, e questo nel senso più ampio del termine, grazie anche ad una poesia, grazie anche ad una ‘canzonetta’…