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Antigua, vita mia di Marcela Serrano

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Titolo: Antigua, vita mia
Autore: Marcela Serrano
Editore: Feltrinelli
Collana: Narrativa
Prezzo: € 14,46

Marcela Serrano, nata a Santiago del Cile nel 1951, è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Si è diplomata in incisione e ha lavorato in diversi settori di arti visive a Roma e nel suo paese.
Marcela SerranoHa pubblicato: Noi che ci vogliamo così bene (1996), che ha vinto in Francia il premio Côté des Femmes, Il tempo di Blanca (1998), L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001), Quel che c’è nel mio cuore (2002), Arrivederci piccole donne (2004), I quaderni del pianto (2007), Dieci donne (2011) e Adorata nemica mia (2013).

Leggo questo libro, Antigua, vita mia, su suggerimento di un’amica; non conoscevo e non avevo mai letto nulla di quest’autrice.  Sono stata colpita piacevolmente da questa bella storia tutta al femminile, l’amicizia che dura una vita tra Violeta e Josefa.

Il libro parte da una tragedia di cui è protagonista Violeta e da qui Josefa, attraverso la lettura dei diari dell’amica, ci porta indietro nel tempo a ripercorrere tutta la loro vita. Fatta di dolori, di uomini sbagliati, di storie che le dilaniano, di figli con i loro problemi di crescita prima ed esistenziali dopo, di terribili conflitti tra loro, di grandi dolori, ma anche piene d’amore. Ma con la certezza assoluta di poter contare sull’altra nel difficile momento della rinascita.

La Serrano descrive l’universo femminile in alcuni punti con brutalità, in altri con delicatezza sullo sfondo di un Cile con grandi cambiamenti.

E, come raramente mi capita, mi è venuta una gran voglia di essere lì con loro nel luogo della rinascita di entrambe Antigua.

“Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è una storia del suo sangue”.

La trama

La vita di due donne, Josefa e Violeta, amiche fin dall’infanzia, si dipana attraverso le righe di un vecchio diario che ci narra di sogni, di grandi passioni e di profonde delusioni, di uomini dall’apparente fascino e dalla natura brutale, di figli, di unioni sbagliate. Sullo sfondo, la società cilena e, in ultimo, la città di Antigua, dove le parole conservano ancora la loro verità, dove si è certi di poter conoscere gli altri e la propria anima come per incanto. Qui le due donne ritrovano se stesse, oltre alla loro preziosa amicizia.

Autore Elisa Santucci

Divoratrice di libri e sperimentatrice culinaria.