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‘Antigone’ al Festival delle Periferie

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'Antigone'


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In scena il 31 luglio al NEST

Riceviamo e pubblichiamo.

Martedì 31 luglio, proseguono al Nest Napoli Est Teatro di San Giovanni a Teduccio gli appuntamenti del Festival delle Periferie – Stati di Grazia e di Emergenza, inserito nell’ambito della manifestazione Estate a Napoli 2018 ‘Estate bambina – A voce d”e creature’, promossa dall’Assessorato alla cultura e turismo del Comune di Napoli.

Alle ore 21:00 va in scena ‘Antigone’ di Salvatore Mattiello, con Giorgia Dell’Aversano, Giuseppe Giannelli, Rossella Sabatini e Ivano Salipante. Lo spettacolo trasporta la vicenda nel contemporaneo, davanti a una scuola di San Giovanni a Teduccio, dove una giovane ritrova per caso il corpo di un ragazzo malamente sepolto, da questa vicenda hanno origine le domande sul mito e sul senso del tragico nel mondo contemporaneo.

Spiega il regista Salvatore Mattiello:

Nell’indagare il più possibile le ragioni di Antigone e quelle degli “Altri” della tragedia a lei più prossimi, la nostra messa in scena va pensata come il tentativo costante di interrogare le ragioni del mito.

La tenuta tragica del gesto compiuto da Antigone diventa il tema centrale intorno al quale monteranno gli interrogativi e le riflessioni degli attori in scena: quale Antigone è ancora possibile oggi, in questo nostro tempo? Quello in cui viviamo adesso? E nel quale, a noi sembra veramente difficile trovarle degli interlocutori e dei riferimenti per i quali la sua vicenda possa ancora una volta valere la pena di essere rappresentata.

La costruzione sulla scena sottopone Antigone alla “prova del tempo”, e tutto il lavoro di scrittura procede attraverso un complesso meccanismo di relazioni e sottrazioni: il tragico greco entra costantemente in relazione con il tragico contemporaneo, e la messa in scena procede come se ad Antigone venisse a mancare il terreno sotto i piedi, come se il Mito non fosse più in grado di restituirci ragioni forti per le quali un gesto di opposizione e resistenza al potere oggi abbia ancora senso.

Così, davanti al corpo malamente sepolto di un giovane uomo ritrovato nei pressi di una Scuola di San Giovanni con la bocca incerottata, l’attrice che vorrebbe interpretare Antigone pone le sue domande: come ti chiamavi? Perché sei morto? Per cosa? Quale guerra hai combattuto? Quale governo governa la tua città? La tua Polis? Avevi un fratello, un padre/fratello, una madre/nonna, due sorelle? Io vorrei essere tua sorella! Tua sorella Antigone! Ma quale Antigone è possibile oggi in questo nostro tempo?

I Con questo lavoro Zoe Teatro Ichòs prosegue il discorso intorno al tragico greco e la sua resistenza al tempo, iniziato nel 2016 con Medea e che terminerà nel 2019 con Edipo Re, realizzando una trilogia che si interroga sul senso del tragico oggi e dei miti che ne derivano.

Il progetto musicale originale e i suoni dello spettacolo sono a cura di LA-NU, Claudio Marino e Gino Protano.