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Ansia e sensi di colpa?

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Ansia e sensi di colpa?


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Per quanto tempo ancora verranno colpevolizzati gli ammalati?

I nuovi paladini olistici del benessere si sentono spesso in diritto di far sentire in colpa chi non riesce a guarire o a migliorare il proprio stato di salute.
Non si sono liberati dalle antiche superstizioni del passato.

Le tipiche affermazioni dei guaritori, monotone, ripetitive, prive di fondamento, vanno dal ‘sei tu che non vuoi guarire’ al più sofisticato e raffinato orientalismo ‘è il tuo karma, hai fatto il cattivone nelle tue vite passate’.

Per la cultura cattolica nasciamo già sporchi e ci devono dare subito una bella lavata, figuriamoci perciò quanto ci venga bene, abituati come siamo fin dalla nascita, a sentirci in colpa.

La persecuzione nei confronti degli ammalati, in fondo, è roba vecchia quanto il mondo.

I babilonesi, per esempio, leggevano nelle malattie dei neonati segni nefasti per il popolo. Se un bimbo nasceva senza milza ci sarebbe stata sicuramente una carestia, mentre se nasceva senza lingua ci sarebbe stata un’invasione nemica.

E alcuni testi talmudici come interpretano le malformazioni?

Tutta colpa dei rapporti sessuali dei genitori. Facendo sesso alla luce di una lampada si causa la nascita di bambini epilettici, se lo si fa con lei sopra e lui sotto nascono paralitici – lo hanno assicurato ben quattro angeli a Rabbi Jochanan Dahabai – e se qualche pargolo nasce muto, tutto ciò è dovuto al fatto che i genitori abbiano praticato sesso orale.

Naturalmente, i sordi sono colpevoli del fatto che mamma e papà abbiano parlato durante l’atto sessuale e i ciechi per il fatto che i loro genitori si siano guardati troppo laddove sarebbe vietato guardarsi.

Secondo la tradizione Cherokee, invece, gran parte delle malattie era dovuta agli spiriti animali. Questi ultimi dovevano vendicarsi nei confronti dei cacciatori che non avevano pregato, dato le necessarie spiegazioni e chiesto loro il permesso prima di ucciderli.

Se non altro devo dire che, in quest’ultimo caso, a parte la colpevolizzazione, ci vedo anche un metodo rispettoso di trattare la natura la quale, per essere usata, deve avere valide giustificazioni evitando l’inutile ingordigia tanto cara a noi, cosiddetti esseri umani civilizzati.

Gran parte degli operatori olistici credono di essere migliori, e addirittura superiori, rispetto ai sacerdoti superstiziosi dell’antichità ma, in realtà, hanno solo sostituito la terminologia.

Non vuoi guarire, è il tuo karma, non sei pronto, non sei evoluto, ancora non puoi capire, sei negativo, non vuoi lavorare su te stesso – mai una volta che si venga invitati ad andare un po’ in vacanza -, non hai fede nel pensiero positivo, non sei resiliente, non hai voglia di reagire, non vuoi abbandonare la tua comfort zone, non credi nelle guarigioni quantiche, nel tuo spirito guida, non ti abbandoni, non credi nel tuo guru – guaritore, il che, sintetizzato, significa:

credi in me, fai quello che ti dico io e avrai il paradiso, altrimenti resterai nel tuo inferno e sarà colpa tua!

E tutto questo per qualunque tipo di malattia, sia che si tratti di una malattia fisica, anche grave, sia che si tratti di ansia o di attacchi di panico.

La cosa interessante è che ci si lamenta dei farmaci ma, almeno, questi ultimi, hanno il bugiardino.

Quando invece ti affidi a taluni ‘guaritori olistici’ non ti anticipano tutti gli effetti collaterali che potresti incontrare, cammin facendo, a causa dell’insulso modo di affrontare i loro insuccessi.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.