Intervista esclusiva ad Anna Bruno
Ho voluto questa intervista con Anna Bruno, per rendere manifesto l’operato di chi vive nella scrittura e per la scrittura, apprezzando nel contempo ogni forma d’arte.
Occhi vispi, vivi, che ti guardano dentro: una donna che ha costruito la sua forza sulle proprie fragilità, i propri dolori, l’innata predisposizione alla resilienza.
Quello che affascina e cattura di una donna del genere è l’alto livello di consapevolezza a cui è arrivata nel tempo, pur pagandone il dovuto tributo.
Anna Bruno, Vice presidente dell’Associazione Napoli Cultural Classic, con incarico di consigliere per la scrittura e la promozione culturale. Organizzatrice e coordinatrice del Concorso Internazionale Artistico Letterario “Napoli Cultural Classic” giunto alla dodicesima edizione, nonché di convegni, incontri artistico-letterari e presentazione libri.
Presidente dell’Associazione L’Aurora Cultura, con sede in Somma Vesuviana, e Presidente sezione F.I.D.A.P.A. di Somma Vesuviana nel biennio 2011/013.
Da dove viene Anna Bruno?
Classe ’53, 36 anni appena mi separano dai 100 a cui miro, vengo da una famiglia che mi ha lasciato crescere con i buoni principi che ancora oggi mi fanno da guida. Vengo dall’essere madre di quattro figli che rappresentano il premio dato alla mia esistenza. Vengo dal mondo della scuola, nel quale sono entrata ventenne e ho lasciato dopo 42 anni di servizio. Sono stata maestra, realizzando il mio sogno, una professione che mi ha permesso di vivere con bambini a cui ho dedicato tutta me stessa e che tanto mi hanno dato in cambio.
Vengo dalla campagna, conosciuta al fianco di mio marito, e tanto le devo per la forza del sacrificio che mi ha donato, i misteri che mi ha svelato e le meraviglie che mi ha mostrato. Vengo dalla pazienza di un vivere cheto e sottomesso, dall’accoglienza e dalla disponibilità a cui ho uniformato il mio vivere. Vengo dalla ricerca di gratificazioni per quanto scrivevo, desiderio soddisfatto mettendomi in gioco attraverso la partecipazione a concorsi letterari.
Vengo dall’Associazionismo, che rappresenta un ottimo banco di prova in termini di collaborazioni e condivisione di obiettivi comuni, ma, al tempo stesso, offre opportunità all’impegno personale e responsabile.
A cosa si deve la sua formazione letteraria e culturale?
La devo, in primis, alla passione per la lettura, coltivata in modo disordinato, da ragazzina che sceglieva un libro in base alla suggestione che le procurava la copertina, e poi via via sempre più finalizzato alla conoscenza di autori adatti alla sua età.
Dalla lettura alla scrittura il passo è stato breve. A dieci anni le prime poesie, i primi racconti, espressioni di un mondo che pur essendo fantastico si manteneva ancorato alla realtà. Non è stato propriamente il percorso scolastico a farmi crescere, ma da esso mi sono venuti gli input.
Ho proseguito creandomi percorsi di studio e letture, spaziando per ampliare le conoscenze e affinare le tecniche compositive. Lo stile della mia scrittura è mutato nel tempo, aderendo, sempre più, come un guanto, ai miei pensieri, ma tanto c’è da fare ancora.
Dove sta andando Anna Bruno?
Vado verso la continua realizzazione del percorso intrapreso molti anni addietro, quando mi sono resa conto di quanto la scrittura e tutte le attività collaterali fossero importanti per me.
Abbraccio con slancio e passione le iniziative nelle quali mi riconosco e alle quale sento di poter apportare un contributo.
La XII edizione del Concorso Internazionale Artistico Letterario, che organizzo per l’Associazione Napoli Cultural Classic, è in pieno svolgimento e il prossimo 5 maggio, nella Sala dei Medaglioni del Palazzo Vescovile di Nola, si terrà la Cerimonia di Premiazione dei vincitori. Sempre a maggio, il 12, a Somma Vesuviana, nel corso della III edizione del “Mia Martini Festival” a cura dell’Associazione Universo di Mimì, sarà premiato il vincitore del concorso, che ho bandito in questi giorni, “Una poesia per Mimì”.
Lo scorso 30 gennaio si è tenuta la Cerimonia di premiazione degli alunni di Somma Vesuviana vincitori della V edizione del Concorso “La Montagna che cresce” organizzato dall’Associazione “l’Aurora Cultura” di cui sono presidente. Al concorso fa seguito, ogni volta, un laboratorio di scrittura creativa. Quest’anno ho esteso la mia collaborazione al Liceo Classico “G. Carducci” di Nola, in occasione degli 80 dalla nascita, e all’Istituto “G. Siani” di Casalnuovo per ricordare Giancarlo Siani.
Un percorso costellato di sollecitazioni, rivolte a tutti coloro che amano scrivere e vogliono mettersi in discussione con il confronto.
Chi è Anna Bruno oggi?
Sono una pensionata che non si riconosce negli anni che anagraficamente le sono attribuiti. Il tempo mi scivola addosso come una carezza e oggi vivo i trent’anni che a trent’anni non ho potuto vivere. Sono la donna che sarei volutA sempre essere.
La serenità è stata la mia conquista più grande e, se ogni tanto mi abbandona per cause contingenti, la riconquisto sempre, come amica fedele. Sono una donna estremamente positiva, capace di trarre il buono anche dalle esperienze più dolorose e laceranti. E guai se così non fosse. La vita mette continuamente alla prova!
Sono una nonna che, purtroppo, solo saltuariamente, può godere della presenza delle sue due figlie e dei due nipotini, che vivono in Germania e in Belgio, e che mi mancano tanto . A controbilanciare la situazione, ci sono i due maschi al mio fianco.
Sono una donna che ama la Scrittura e a Lei si affida. Non mi tradisce mai.
Si definisce una talent scout delle letteratura contemporanea?
Assolutamente, no. Ho piacere di offrire opportunità, dando visibilità a quanti non solo scrivono, ma lo fanno senza mai dimenticare che un palazzo si costruisce su fondamenta solide . Non si può essere poeta o scrittore ignorando le regole che governano l’arte scrittoria. Non basta una penna e un foglio di carta per dare vita ai propri pensieri. L’Antologia che pubblico annualmente nasce da un lavoro di selezione accurato che assorbe tutta la mia attenzione.
Nuovi progetti culturali?
Ne ho sempre di nuovi in embrione.
La disponibilità e l’accoglienza, che mi contraddistinguono, caratterizzano anche l’atteggiamento verso nuove iniziative: mi basta parlare con un addetto ai lavori e si accende la “lampadina”. Difficilmente dico di no e solo perché oberata di lavoro.
A chi dedica il suo percorso esistenziale oggi?
Ai miei figli, in particolare all’ultimo, ventottenne, che vive con me; agli amici da cui mi sento voluta bene; a me stessa, perché ho tanto da imparare ancora.
Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".