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Ancora un passo falso per il Napoli



Il posticipo domenicale tra Parma e Napoli al Tardini si conclude con la vittoria dei ducali, che battono, con una rete di Parolo su assist di Cassani, al 55’, gli azzurri. Sfumano completamente le speranze di agguantare la Roma, che trionfa a Cagliari per 1-3 (tripletta di Destro, che può sempre di può sperare nella convocazione per i Mondiali in Brasile). Sono ormai ben 12 i punti che separano la squadra allenata da Rudi Garcia e quella guidata da Rafa Benitez. Il Parma di Donadoni, a quota 50 punti, raggiunge l’Inter e resta in piena lotta per un posto in Europa League.

La sfida al Tardini riassume perfettamente il campionato del Napoli, che ancora una volta inciampa contro una squadra di media classifica. Una gara priva di emozioni, che si accende solo nella ripresa, dopo il gol degli emiliani: il Parma si chiude benissimo, il Napoli diventa pericoloso solo quando Benitez sostituisce gli inefficaci e spenti Higuaín e Callejón con Mertens e Duvan. La velocità del belga crea qualche difficoltà al Parma: Mertens prima serve Insigne, che calcia clamorosamente a lato, poi crossa per Duvan, che, con una torsione stupenda, colpisce di testa mettendo la palla di poco sopra la traversa. Il Napoli recrimina per un rigore non concesso da Bergonzi a Duvan, travolto dal portiere Mirante: la moviola conferma l’errore del direttore di gara.

Dopo lo splendido match disputato al San Paolo contro la capolista, gli azzurri di Benitez non riescono a dare continuità al proprio cammino in campionato. Al Napoli targato Benitez manca proprio la continuità: ormai da novembre non riesce a vincere tre gare consecutive. La gara disputata contro la Juventus era, invece, stata perfetta: pressing asfissiante sugli avversari, attacco devastante con tante palle gol create (basti pensare che il migliore in campo per i bianconeri era stato Buffon), difesa mai in difficoltà. Era lecito pensare che in fondo la distanza reale con la capolista non fosse così abissale come i 17 punti in classifica facessero presumere, e forse ancora adesso è giusto pensare che il vero problema del Napoli sia mentale. Se si riesce a vincere con tanta facilità contro i primi della classe, significa che ciò che agli uomini di Benitez ancora manca è la mentalità vincente. Ciò che, invece, impressiona nella Juventus non è semplicemente il vantaggio di 17 punti sul Napoli, ma soprattutto il gioco grintoso dimostrato anche contro le squadre di bassa classifica. È risaputo, il campionato si vince contro le piccole e grazie a una difesa solida.

I discorsi sul fatturato e sullo stadio di proprietà, che tante polemiche hanno alimentato nell’ultima settimana, hanno senza dubbio un fondo di verità, ma non possono e non devono rappresentare un pretesto dietro il quale nascondersi per giustificare il gap con la Juventus. È chiaro che un fatturato superiore consentirebbe di ingaggiare dei top players senza troppi patemi, ma è anche vero che la dirigenza bianconera ha praticamente allestito la sua rosa prendendo alcuni campioni, come Pogba e Pirlo, a parametro zero. Ovvio che in questo modo si possa facilmente garantire ai calciatori un ingaggio elevato.

La rincorsa al secondo posto, ormai, può considerarsi conclusa. Ogni velleità tricolore è da tempo rimandata, come da qualche anno, alla prossima stagione.

Intanto il terzo posto, che implica disputare i preliminari per accedere alla Champions League, potrebbe compromettere il mercato estivo e stravolgere, anticipandola, la preparazione atletica (tra l’altro ci saranno anche i Mondiali!), con implicazioni sulla prossima stagione. La crescita del Napoli passa senza dubbio anche attraverso un buon mercato estivo e le priorità del Napoli si conoscono molto bene: un forte centrale difensivo, un vice Higuaín e un mediano bravo sia in fase difensiva che di impostazione.

Della disfatta in terra ducale restano, oltre al rimpianto per il record di vittorie esterne sfumato, la reazione nervosa di Benitez dopo il gol di Parolo, il malumore del Pipita al momento della sostituzione, ma soprattutto la sceneggiata in stile napoletano del patron De Laurentiis, che inscena un bel teatrino litigando con un sostenitore azzurro. Dopo una settimana di scintille tra la dirigenza bianconera e quella azzurra, Marotta sicuramente se la gode.

 

Carmelo Cutolo

Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.

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