Da Martin Luter King al viaggio astrale
Ci sono due modi di intendere la parola sogno.
Il primo fa riferimento alle aspirazioni, alle cose che si vogliono realizzare. Per se stessi, per le persone care, per la società in cui si vive.
Si tratta di un’accezione metaforica, spesso utilizzata anche a scopi ideologici.
Come non fare l’esempio di Martin Luter King, con il suo celeberrimo discorso, I have a dream.
Ho un sogno.
Ma i sogni, ovviamente non sono solo delle persone eccezionali. Di chi è destinato a fare la storia.
Fanno parte della vita di tutti noi, della quotidianità.
Neanche aveva una bilancia per i sogni.
Quando gli capitava di scambiare i sogni non valutava il loro peso, era convinto che i sogni non avessero peso, per questo scambiava sogni grandiosi con sogni semplici.
Pietro Riccio – Eternità diverse
Ogni sogno ha importanza per chi lo fa suo, per chi lo sceglie e, no, i sogni non hanno peso.
Bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile.
Ma non esiste un sogno perfetto.
Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno.
Herman Hesse
Non esiste un sogno perfetto, scriveva Hesse.
E i sogni si possono cambiare.
Bene inoltre sapeva che i sogni non si consumano, bene sapeva che un sogno già usato si poteva conservare, per poi usarlo di nuovo, così traendone nuovi benefici.
Oppure un sogno si poteva scambiarlo e usarlo mille e mille volte ancora, senza che l’usura lo segnasse.
C’erano state persone che avevano voluto un sogno solo per tutta la vita e quel sogno avevano contemplato fino alla fine, anche senza mai sfiorarlo, anche dopo che lo avevano fatto loro per molte volte, anche se l’avevano stretto una volta soltanto.
Pietro Riccio – Eternità diverse
Ma oltre il sogno ad occhi aperti, esiste quello più propriamente classificabile come attività onirica. Uno di quegli stati di coscienza alterati, che rientra in quegli ambiti di esperienza per i quali sociologi come Berger e Luckmann teorizzano gli universi simbolici che più volte ho richiamato.
Una prima lettura, quella classica, accademica, ci arriva da Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, che nel suo saggio ‘L’interpretazione dei sogni’, analizza in modo rigorosamente scientifico immagini e visioni che in precedenza erano considerate come prive di senso, o comunque di valenza psicologica.
Il sogno è un fenomeno psichico pienamente valido e precisamente l’appagamento di un desiderio.
Sigmund Freud
Il sogno come appagamento di desiderio, come punto di partenza, anche se è riduttivo provare a semplificare in questo modo un pensiero così complesso come quello dello scienziato viennese.
Ma fin dai tempi più remoti ai sogni è stata una lettura che non rientra esattamente nei parametri del pensiero scientifico, anche se non meno affascinante, anzi.
Allora il faraone disse a Giuseppe: “Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. Quand’ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi.
Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto.
Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse.
Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle.
Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d’oriente, spuntavano dopo quelle.
Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l’ho detto agli indovini, ma nessuno mi dà la spiegazione”.
Allora Giuseppe disse al faraone:
“Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone.Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno.
E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d’oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia.
È appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l’ha manifestato al faraone.
Ecco stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto.
Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d’Egitto e la carestia consumerà il paese.
Si dimenticherà che vi era stata l’abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura.
Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla”.
Bibbia – Genesi
L’episodio biblico di Giuseppe, dalla Genesi, è uno degli esempi più fulgidi della credenza nel sogno premonitore.
Entriamo, dunque, in un altro ambito, quello più squisitamente esoterico, che porta invece a riflessioni di natura esistenziale, filosofica, molto frequenti anche nella spiritualità orientale.
Figlioli, questa notte ho sognato che ero una farfalla: ora io non so se ero allora un uomo che sognava d’essere farfalla, o se io sono ora una farfalla, che sogna di essere uomo. So che l’una o l’altra risposta sono parimenti logiche. Vi prego di meditare molto prima di scandalizzarvi.
Chuang Tzu
Qual è il sogno? Cosa è sogno e cosa realtà?
Siamo la farfalla che sogna di essere uomo o l’uomo che sogna di essere una farfalla?
Cos’è la vita? Delirio. Cos’è la vita? Illusione, appena chimera ed ombra, e il massimo bene è un nulla, ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.
Pedro Calderón De La Barca
E se anche la vita fosse sogno, illusione fatta della stessa materia del sogno stesso?
E se, per assurdo, il sogno, o almeno alcuni tipi di sogno, potesse darci l’accesso a mondi sottili, a stati di consapevolezza più alti di quelli che ci sono consentiti dalla veglia?
Le premonizioni, ma non solo.
I pensieri e i sentimenti dell’uomo producono effetti nel mondo, e il veggente può seguire con precisione come per esempio un pensiero amorevole, diretto a qualcuno, agisca diversamente da uno carico d’odio. Se si invia un pensiero amorevole, il veggente vede formarsi una specie di luminoso calice di fiore che si avvolge con amore attorno al corpo eterico e a quello astrale di colui al quale è destinato, contribuendo alla sua felicità, ravvivandolo. Invece un pensiero carico d’odio penetra nel corpo eterico e nel corpo astrale come una freccia lacerante.
Rudolf Steiner
Questo passo introduce il concetto di corpo astrale; ma che relazione ha questo con il sogno?
Ce lo spiega lo stesso Steiner.
Il chiaroveggente osserva che, quando l’uomo si addormenta, il corpo astrale si separa dagli altri due corpi diffondendo una certa luce. Per la precisione, il corpo astrale dell’uomo attuale appare articolato in varie correnti e in bagliori luminosi, nell’insieme a forma di due spirali intersecantisi, come due 6 intrecciati; una di queste si perde nel corpo fisico, mentre l’altra si espande come una coda di cometa lontano nel cosmo.
I due prolungamenti del corpo astrale diventano ben presto invisibili diffondendosi nello spazio, e allora tutta l’apparizione assume una forma ovale.
Rudolf Steiner
Durante il sonno, dunque, il corpo astrale riesce ad affrancarsi dagli altri corpi, compreso quello materiale, per cui non ne è più sottoposto ai limiti.
Nel sogno non siamo vincolati dal tempo e dallo spazio così come ci capita durante la veglia.
Possiamo raggiungere alla velocità del pensiero posti lontanissimi, tornare indietro nel tempo a posti che non ci appartengono più, dialogare con persone che non sono più su questo piano di esistenza, abbracciarle.
O vedere il futuro, nelle premonizioni.
Qualche fonte parla di viaggi astrali, esperienze extracorporee.
Gli stregoni considerano il sognare come un’arte estremamente raffinata, l’arte di spostare a volontà dalla sua posizione abituale il punto di unione per intensificare e ingrandire la portata di quel che si può percepire.
Carlos Castaneda
Castaneda riprende, invece, il concetto tolteco di sogno lucido, per identificare, appunto, la differenza tra l’attività inconscia descritta da Freud e il viaggio astrale.
In effetti, ci sono sogni che dimentichiamo subito o quasi, di cui al mattino conserviamo un vago ricordo che svanirà nel corso della giornata.
Esistono sogni, non solo quelli angosciosi, di cui invece conserviamo una memoria particolarmente forte, anche a distanza di molto tempo.
Di cui il senso ci sembra oscuro, ma che riusciremo a comprendere pienamente dopo diversi anni.
Ma la possibilità che lo spirito sia svincolato dai limiti materiali, ci apre la porta verso altri mondi, verso la percezione di altre forme di energia più sottili, che normalmente ci sono ignote.
Qualsiasi cosa noi percepiamo è energia, ma poiché non siamo in grado di recepirla direttamente, trattiamo la nostra percezione in modo che si adatti a una forma.
Carlos Castaneda
Per far questo, c’è indubbiamente il bisogno di riuscire a sviluppare la facoltà di sogno lucido, quello che presuppone, cioè, la consapevolezza di star sognando, tale da consentirci di guidare il flusso del sogno, di avviare un’autentica esperienza extracorporea.
L’abitudine al viaggio astrale, lo studio e la conoscenza delle energie invisibili che ci circondano rendono possibili l’utilizzo di tante facoltà, come la chiaroveggenza, la stessa preveggenza, che in stato di coscienza normale riusciamo a sfruttare solo in modo molto limitato.
Le tecniche per affinare l’arte di sognare sono molte.
Alcune di queste ce le illustra lo stesso Castaneda.
Altre aprono alla possibilità di viaggi astrali durante lo stato di veglia.
Ne introduce una anche Paulo Coelho in Aleph; argomento del resto, che lo stesso autore aveva presentato anche in ‘Veronika decide di morire’.
Argomenti di difficile ed ampia discussione, sui quali, magari, torneremo in altri scritti.
Per il momento, lasciamoci il lusso di sognare. Non importa se ad occhi aperti o chiusi.
Considerava dignitosa la vita di ognuna di quelle persone, perché dignitoso credeva ogni sogno.
Compiangeva soltanto coloro che durante la vita mai la sua porta avevano spinto.
Non credeva dignitosa un’esistenza senza sogni.
Come immaginava vuota la vita di coloro che l’avevano vissuta senza provare la dolce trepidante attesa della realizzazione, o la consolante illusione di contemplare un miraggio.
Misera considerava l’esistenza di chi nemmeno aveva pensato alla possibilità di prendere un sogno, o avuto il desiderio di afferrarne uno.
Forse per orgoglio personale, forse per orgoglio di mestiere, arrivava a pensare che il sogno fosse il senso ultimo, l’essenza celata dei simboli, i simboli stessi gettata la maschera.
Pietro Riccio – Eternità diverse
Autore Pietro Riccio
Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.