Combattimenti provocati da contrabbandieri e jihadisti presenti lungo il confine con il Mali
Ieri, 15 giugno, un uomo è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco di origine sconosciuta sparati contro i soldati algerini a Tinzaouatine, nel sud dell’Algeria, al confine con il Mali. Lo ha dichiarato il Ministero della difesa nazionale algerino.
Secondo un comunicato stampa del Ministero della difesa di Algeri, i colpi, esplosi da Ikhraben, località maliana al confine con Tinzaouatine, verso le posizioni delle guardie di frontiera algerine, hanno colpito un individuo tra la folla.
L’uomo è stato immediatamente soccorso dalle guardie di frontiera per essere curato dai servizi sanitari, ma, ha aggiunto il comunicato stampa, sfortunatamente è morto per le ferite.
Il Ministero della difesa ha specificato che questi eventi si riferiscono ad un tentativo, condotto da persone note per le loro attività sospette nel contrabbando e nella criminalità organizzata, di deteriorare il muro di sicurezza, vale a dire il filo spinato installato al confine per prevenire l’intrusione di trafficanti e combattenti jihadisti.
L’esercito ha ordinato l’apertura di un’inchiesta per chiarire le circostanze di questo incidente.
Nella sua dichiarazione, il Ministero della difesa ha smentito le notizia diffuse ieri sui social network che hanno accusato l’esercito di aver aperto il fuoco su una manifestazione da parte della popolazione locale che avrebbe cercato di rimuovere il filo spinato che separa le sponde algerine e maliane per prelevare l’acqua da un wadi vicino.
Algeri ha accusato anche i contrabbandieri di essere dietro gli appelli a manifestare per liberare la presa sui loro interessi nella regione.
Tinzaouatine è un comune situato al confine con il Mali, dove vivono alcune migliaia di algerini e rifugiati. Abbandonata e poco sviluppata o non sviluppata, questa città soffre della mancanza di acqua e della sua vicinanza a un’area in cui la minaccia jihadista è presente.
Autore Redazione Arabia Felix
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