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Algeria: rapporto OHCHR denuncia violenze a Tinduf

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Campi Tinduf


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Ascoltate le proteste dei familiari di due cercatori d’oro uccisi a ottobre

Un rapporto dell’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, OHCHR, con sede a Ginevra, sulla situazione in Algeria e in particolare nella provincia di Tinduf, utilizza un nuovo linguaggio rispetto alle violazioni denunciate dai rifugiati saharawi presenti nella zona.

Nell’ambito delle indagini sul caso dell’omicidio di 2 minatori d’oro saharawi, avvenuto lo scorso ottobre, che lavoravano nei campi di Tindouf, e a seguito della denuncia presentata sulle esecuzioni extragiudiziali, è stata emessa una comunicazione urgente resa pubblica solo oggi 7 aprile. Nel lungo rapporti si dà voce ai reclami presentati dalle famiglie delle vittime contro il governo algerino.

Gli ispettori che hanno stilato il rapporto hanno spiegato che

le violazioni sembrano far parte di una tendenza più generale di violazioni sistematiche commesse dalle forze di sicurezza algerine contro i rifugiati saharawi.

Le famiglie dei profughi temono rappresaglie a causa dell’uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza locali.

Si chiede, quindi, all’Algeria di indagare sugli abusi e le violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf, perché i presunti abusi sono avvenuti in territorio algerino e quindi rientrano nella sua giurisdizione territoriale.

Le dichiarazioni rilasciate dall’OHCHR condannano la responsabilità dell’Algeria per le violazioni dei diritti umani commesse nei campi di Tinduf.

Il rapporto

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Autore Redazione Arabia Felix

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