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Algeria e Russia rafforzano la partnership militare

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In vista di nuove manovre congiunte

Nonostante la guerra in Ucraina l’Algeria e la Russia stanno rafforzando la loro partnership militare.

Il Capo di Stato maggiore dell’esercito algerino, Said Changriha, ha incontrato giovedì 10 novembre ad Algeri il Direttore del Servizio federale del coordinamento militare russo, Dimitri Evguenievich Chougaev. Secondo il Ministero della Difesa algerino, questa visita fa parte della cooperazione militare altamente sviluppata tra i due Paesi.

L’incontro avviene poco prima delle manovre militari congiunte previste per novembre in Algeria, finalizzate alla lotta al terrorismo. Entro la fine dell’anno è atteso a Mosca anche il Presidente Abdelmadjid Tebboune.

Le relazioni militari operative tra Algeri e Mosca stanno vivendo una svolta e la prova sono le manovre congiunte previste dal 16 al 28 novembre 2022 nella regione di Hammaguir a Béchar.

Il passaggio ad una fase operativa nei rapporti militari algerini-russi non risale ad oggi, poiché dopo le manovre militari congiunte in Ossezia del Sud del novembre 2021 che hanno visto la partecipazione di un contingente algerino, nel settembre 2022 si è assistito alla partecipazione di un distaccamento di 100 soldati dell’ANP nell’esercitazione “VOSTOK 2022”, organizzata nell’Estremo Oriente della Russia.

Negli ultimi due anni sono state organizzate regolarmente esercitazioni militari navali tra i due eserciti. Pochi giorni prima delle sue manovre, il Direttore del Servizio federale per la cooperazione militare e tecnica della Russia, Dimitrii CHOUGAFV, si è recato in Algeria dove ha incontrato il Capo di Stato maggiore dell’esercito nazionale popolare, ha detto CIIENGRIHA, 10 novembre 2022.

Questa visita rientra nel quadro del consolidamento dei rapporti tra i due eserciti nonché nel contesto dell’aumento del budget militare algerino per l’anno 2023, che raggiungerà i 23 miliardi di dollari, che avrebbe portato la Russia funzionari militari bramano l’Algeria al fine di monopolizzare una parte significativa della dotazione di bilancio sotto forma di contratti di armi. Questa fortuna finanziaria che Mosca raccoglierà aiuterà sicuramente a finanziare e sostenere lo sforzo bellico russo in Ucraina.

Le manovre di Béchar sono solo un messaggio di Mosca all’Occidente, a dimostrazione della capacità della Russia di schierarsi vicino agli interessi occidentali nel Mediterraneo occidentale.

Il rapporto indissolubile tra Algeria e Russia sul piano geopolitico, che colloca Algeri nel clan filorusso, è evidente così come la discrepanza tra il discorso ufficiale algerino che sostiene il non allineamento e la neutralità con la realtà sul campo che parla di un’alleanza infallibile tra Algeria e Russia.

È palese l’esistenza di un clan all’interno dell’establishment algerino che considera sacra l’alleanza con Mosca e uno dei fondamenti dello Stato algerino.

Mosca ritiene l’Algeria un fronte avanzato nella sua strategia di confronto militare con l’Occidente, a cui ricorrerà per concedere spazio alla sua forza d’attacco, che erige il confine algerino-marocchino in una linea di demarcazione tra l’Occidente, zona di influenza, e quella dell’ex blocco socialista.

Tale allineamento non provato dell’Algeria con le posizioni russe dovrebbe indurre i Paesi occidentali a rivedere la loro strategia e partnership con lo stato nordafricano, le cui posizioni sono contrarie ai loro interessi geopolitici.

In un momento in cui l’Algeria gode dei dividendi dei suoi contratti energetici con l’Occidente, continua a rafforzare la sua cooperazione militare con Mosca. Una cooperazione che non si limita solo all’aspetto bilaterale, poiché l’Algeria ha contribuito concretamente a facilitare l’insediamento militare russo nel continente africano.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.