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Algeria: dopo il report di Verisk nuove voci di crisi finanziaria

Hirak Algeria


Si susseguono report e analisi economiche che parlano dell’imminenza di una crisi finanziaria

Dopo il rapporto pubblicato a metà luglio da Verisk Maplecroft, una società britannica di analisi del rischio Paese nel mondo, ora anche la stampa francese, a cavallo di una missione apparentemente innocua, parla dell’imminente crisi finanziaria in Algeria.

Annunciando il licenziamento del Ministro del lavoro algerino, Ahmed Chawki Fouad Acheuk, da parte del Presidente, Abdelmadjid Tebboune, si legge che l’Algeria, molto vulnerabile per la caduta dei prezzi del petrolio, sta affrontando una crisi del sistema politico, unita ad un’emergenza sanitaria e vede avvicinarsi la minaccia di incidente finanziario e disordini sociali.

Gli analisti ritengono che il Ministro del lavoro sia stato licenziato a causa dello scandalo delle pensioni di vecchiaia che la Cassa delle pensioni nazionale algerina non è stata in grado di erogare, alla vigilia della festa di Eid El Adha.

In tutte le città, centinaia di anziani si sono messi in fila davanti agli uffici postali nella speranza di riscuotere somme di denaro o benefici, senza successo. Le immagini sono circolate sui social media.

Si teme un vero crollo finanziario, perché se le pensioni non saranno pagate, potrebbero esserci problemi anche per i salari e l’Algeria non sarebbe più nemmeno in grado di ottenere forniture dall’estero, a causa del graduale prosciugamento delle riserve valutarie.

Le pensioni algerine sono sostenute direttamente dal bilancio statale che, tramite trasferimenti, fornisce tra i 5 e i 7 miliardi di dollari all’anno. Tuttavia, questa cifra non è più disponibile a causa della scomparsa degli introiti di petrolio e gas, che rappresentano il 60 per cento delle entrate del Tesoro.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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