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Alaia su sospensione lavori Consiglio Metropolitano Napoli

Domenico Esposito Alaia


Il Capogruppo della Lega: ‘Atteggiamento intollerabile della maggioranza, nessun garbo istituzionale’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Città Metropolitana di Napoli.

È intollerabile che la maggioranza chieda una sospensione dei lavori del Consiglio metropolitano e lasci per un’ora la minoranza da sola in aula per andare a discutere, in separata sede, di AR.ME.NA e ANEA, due società in house della Città Metropolitana, i piani industriali delle quali erano oggi all’esame dell’Aula.

Mi chiedo, allora, a cosa servano le Commissioni in questo Ente, se poi, per sviscerare le questioni, la maggioranza debba lasciare a lungo i consiglieri di minoranza in aula ad aspettarli.

È un comportamento ben lontano da quello che in politica si definisce garbo istituzionale.

Così il Capogruppo della Lega al Consiglio Metropolitano di Napoli, Domenico Esposito Alaia, a margine della seduta tenutasi questo pomeriggio nell’aula consiliare del Complesso monumentale di Santa Maria la Nova che ha visto l’Assise dare il via libera, oltre che alla manovra di bilancio, anche ai piani industriali di ANEA s.r.l. per il biennio 2024 – 2025 e di AR.ME.NA. S.p.A. per il triennio 2024 – 2026, società partecipate al 100% dalla Città Metropolitana.

Alaia ha continuato:

Sarebbe stato opportuno che i documenti fossero stati discussi in precedenza nelle Commissioni consiliari competenti, luoghi preposti per un necessario confronto politico.

Ma devo constatare con amarezza che, per la sistematica mancanza del numero legale, questi organismi non riescono a svolgere il loro ruolo. Nel merito, trovo che la società Armena stia facendo un buon lavoro rispetto alla mission assegnatale dalla Città Metropolitana, per cui il nostro voto è stato favorevole.

Così come quello su ANEA, che ci auguriamo possa svolgere al meglio la propria funzione di supporto alla transizione energetica delle strutture di competenza del’Ente resistendo al pericolo di diventare un carrozzone politico.

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