Site icon ExPartibus

Al via IFIB 2019

IFIB 2019


Il 3 e 4 ottobre Napoli capitale mondiale della bioeconomia circolare

Riceviamo e pubblichiamo.

Si apre oggi, 3 ottobre, al Centro Congressi della Federico II a Napoli, IFIB: il Forum Internazionale sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia.

L’evento, giunto quest’anno alla sua nona edizione, è uno tra gli appuntamenti di punta, a livello globale, dedicato interamente alla bioeconomia dove si presentano ricerche scientifiche e industriali in grado di favorire una crescita economica sostenibile, rispondendo, grazie alle biotecnologie industriali, alle sfide che pone il nuovo millennio: ricerca e potenziamento di fonti energetiche sostenibili, aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici.

Il forum, organizzato da Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, e dal Cluster Nazionale della Chimica Verde SPRING, in collaborazione con Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria e ITA, Italian Trade Agency, Enterprise Europe Network- EEN, rete della Commissione Europea di sostegno alle PMI, vede quest’anno come co-organizzatori la Regione Campania, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, la Camera di Commercio di Napoli e Si Impresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli.

IFIB è articolato in tre sessioni: una dedicata all’Industria bio-based, una all’Energia e all’Ambiente, la terza all’Agrofood. Sono, inoltre, previste tre tavole rotonde: una con le Università su Educazione e formazione per la bioeconomia, una sulla creazione di filiere di valore locale, e una sul ruolo delle città e delle regioni nei processi di bioeconomia circolare.

Nell’ambito di IFIB si svolge, inoltre, un evento B2B organizzato da Camera di Commercio di Napoli, Si Impresa e Innovhub-SSI, in qualità di membri di Enterprise Europe Network-EEN, rete della Commissione Europea di sostegno alle PMI.

Grazie a questo appuntamento si confrontano nel capoluogo campano alcune tra le realtà più innovative a livello mondiale. Solo per citarne alcune: le imprese LanzaTech dagli USA, Braskem dal Brasile, Sulzer dalla Svizzera, il centro di ricerca VTT dalla Finlandia, l’Istituto forestale europeo e l’OCSE. E ancora le italiane Fiat, Pirelli, Novamont e Fater.

Dichiara Giulia Gregori, componente del Consiglio di Presidenza di Assobiotec – Federchimica e segretario generale del Cluster SPRING:

Napoli oggi è la capitale mondiale della bioeconomia. Anche in questa edizione la presenza di oltre 250 attori chiave del settore delle biotecnologie e dell’industria bio-based, rappresentanti dell’eccellenza della ricerca e dell’innovazione industriale di tutto il mondo, conferma il ruolo attrattivo non solo del nostro evento ma anche del sistema italiano della bioeconomia circolare, che è riuscito a ritagliarsi una posizione di leadership indiscussa.

Dopo l’aggiornamento della strategia sulla bioeconomia europea e italiana, siamo pronti a dare il nostro contributo affinché il Paese si doti adesso di un piano d’azione che possa concretizzare le misure previste e accelerare i processi virtuosi già in corso, consolidando la nostra leadership a livello globale.

La bioeconomia circolare è una delle chiavi a nostra disposizione per conciliare economia, società ed ecologia e combattere così il cambiamento climatico. Non è un caso che oggi la bioeconomia sia parte integrante dei piani di sviluppo sostenibile di oltre 50 Paesi nel mondo.

Il New Green Deal non può prescindere da una nuova economia basata sull’impiego delle risorse rinnovabili biologiche e dalle biotecnologie industriali come motore di innovazione.

Queste le dichiarazioni di Valeria Fascione, Assessore all’Innovazione, Startup e Internazionalizzazione della Regione Campania:

È significativo che per due giorni Napoli sia al centro del dibattito su biotecnologie industriali e bioeconomia, grazie al Forum Internazionale IFIB. La Campania ospita alcune delle eccellenze in campo biotech sia lato produttivo, sia lato ricerca pubblico-privata, come ad esempio il CNR, la stazione Anton Dohrn, la SSIP, l’IIT e il sistema universitario.

La bioeconomia rappresenta un’opportunità non solo di crescita e transizione verso un’economia sostenibile, ma anche un’occasione per ripensare le nostre filiere produttive: dalle materie prime alla progettazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo al riuso e riciclo.

Con la legge regionale 23 del 2017, inoltre, abbiamo inteso promuovere un modello incentrato sulla sostenibilità, sull’efficienza dei processi produttivi, sulla rigenerazione territoriale e fondato sul principio del massimo risultato economico con il minimo spreco di risorse.

Dichiara Ciro Fiola, Presidente della Camera di Commercio di Napoli:

Dobbiamo aiutare le nostre imprese a cogliere tutte le opportunità che la bioeconomia offre rafforzando la loro capacità di competere anche sui mercati internazionali.

La Camera di Commercio di Napoli attraverso la sua Azienda Speciale S.I. Impresa è al fianco delle piccole e medie imprese e ha fortemente sostenuto l’organizzazione di IFIB, allo scopo soprattutto di favorire la concreta realizzazione di accordi di natura commerciale e tecnologica con operatori provenienti da tutto il mondo.

Grazie alla rete Enterprise Europe Network di cui S.I. Impresa è membro dal 2008 i nostri imprenditori possono oggi avviare nuove partnership e confrontarsi alla pari con le tante aziende italiane ed estere, che operano nell’ambito di tutti i settori di attività.

Grazie ad IFIB le aziende si incontreranno per avviare collaborazioni nei settori tipici dell’economia circolare quali le tecnologie ambientali, le biotecnologie industriali, i nuovi materiali green, le energie rinnovabili.

L’attività della Camera di Commercio ad IFIB, attraverso la propria Azienda Speciale, sarà quella di organizzare e coordinare gli oltre 150 incontri B2B già programmati e che si terranno nei due giorni della manifestazione: imprese, enti e ricercatori potranno presentare prodotti, progetti e tecnologie in vista di possibili future collaborazioni.

Aggiunge Giovanni Sannia, Professore di Biotecnologie Industriali presso l’Università Federico II di Napoli e Presidente del Master BIOCIRCE, Bioeconomy in the Circular Economy:

Accademia e Istituzioni private giocano un ruolo fondamentale per la formazione di nuovi profili professionali per lo sviluppo della bioeconomia.

In questo contesto le Università devono svolgere il loro ruolo nel sistema della innovazione europeo / nazionale / regionale per la formazione di nuovi profili professionali, con competenze tecnologiche ed economiche, capaci di inserirsi nei nuovi modelli di sviluppo sostenibile come la Bioeconomia e l’Economia Circolare.

Il sistema universitario italiano, e l’Ateneo Federico II in particolare, si impegnano fortemente nel favorire l’eliminazione di gap tecnologici, promuovendo processi di networking tra l’accademia e l’industria come la partecipazione degli Atenei italiani ai Cluster Tecnologici.

In tale contesto ha luogo l’iniziativa di quattro Università italiane, Napoli Federico II, Milano Bicocca, Torino e Bologna, che, in collaborazione con quattro Istituzioni private, Novamont, Intesa Sanpaolo, GFBiochemicals e PTP Science Park di Lodi, hanno, nel 2016, ideato un percorso formativo innovativo: il Master ‘Bioeconomy in the Circular Economy – BIOCIRCE’ per rispondere alle nuove esigenze formative e di mercato.

Dall’anno 2019 partecipano attivamente alla gestione del Master i Cluster SPRING, Chimica Verde e CLAN, Agrifood. BIOCIRCE è, inoltre, supportato, sin dalla sua istituzione, da Assobiotec – Federchimica.

Exit mobile version