Panoramica degli strumenti attuati per rendere il Paese più attrattivo e favorirne l’imprenditorialità e lo sviluppo tecnologico
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Una analisi delle manovre messe in atto negli ultimi anni nel nostro Paese per renderlo più attrattivo, favorire lo sviluppo tecnologico, l’imprenditorialità e la nascita di nuove imprese, oltre ad aiutare quelle aziende che si trovano in aree disagiate sotto il punto di vista economico, sociale ed occupazionale.
L’approfondimento sugli strumenti per attuare queste politiche al centro del nuovo documento pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti: ‘Le agevolazioni per le start-up innovative, ZFU e ZES e reti d’impresa’.
In particolare, le start-up innovative sono state introdotte per la prima volta nel nostro ordinamento dal D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, c. d. “D.L. Start-up” o “Crescita”, il quale ha previsto una serie di disposizioni volte a favorire lo sviluppo tecnologico e l’imprenditorialità giovanile, oltre a contribuire ad attrarre in Italia talenti, imprese innovative e capitali dall’estero. Per tali soggetti sono state introdotte una serie di agevolazioni di tipo fiscale, amministrativo e nell’ambito del diritto societario.
Con riferimento alle Zone Franche Urbane, istituite per la prima volta dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296, esse rappresentano dei territori all’interno dei quali si effettuano dei programmi di defiscalizzazione e decontribuzione con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzati da disagio sociale, economico ed occupazionale. La defiscalizzazione consiste, ad esempio, nell’esenzione dalle imposte sui redditi e dall’IRAP entro determinati limiti.
Le Zone Economiche Speciali, invece, introdotte nel nostro ordinamento dal D.L. 20 giugno 2017, n. 91, rappresentano aree geografiche circoscritte, comprendenti almeno un’area portuale, nell’ambito delle quali viene applicata una legislazione economica differente rispetto a quella applicata nel resto del Paese e vengono previste agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative.
Infine, le reti d’impresa, introdotte dal D.L. 10 febbraio 2009, n. 55, rappresentano uno strumento di cooperazione tra imprese. Infatti, le imprese, tramite un contratto di rete, si impegnano reciprocamente a collaborare con lo scopo di accrescere la propria capacità innovativa e competitività sul mercato.
Lo studio esamina per ognuno degli strumenti illustrati, le agevolazioni e le semplificazioni previste.
Il documento completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.