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Affido Culturale, firmati i primi patti educativi

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Affido Culturale Patti educativi


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L’iniziativa è attiva a Napoli, Bari, Roma e Modena

Riceviamo e pubblichiamo.

Primo importante traguardo per ‘AC – Affido Culturale’, un progetto nazionale selezionato da ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, presentato lo scorso 20 ottobre via web a causa Covid-19.

In questi giorni, si completa la firma dei primi 15 patti educativi che coinvolgono 30 famiglie che, a Napoli, condivideranno nei prossimi 18 mesi ben 29 appuntamenti culturali a scelta tra musei, teatri, cinema, librerie, fattorie didattiche e altre attività convenzionate nei primi mesi del progetto sul territorio partenopeo.

Prime uscite – sempre nel massimo rispetto di tutte le normative anti Covid – già in programma ad aprile 2021.

Oltre a Napoli, anche le altre città stanno entrando in contatto con vari genitori incuriositi dal progetto e pronti a prenderne parte. A Modena i primi patti educativi saranno sottoscritti all’inizio di marzo e a Roma circa 60 famiglie si sono dimostrate interessate ad aderire. Nella capitale, infatti, si stanno organizzando per i primi abbinamenti tra famiglie.

Una opportunità doppia, anche per gli esercenti culturali aderenti al progetto, che potranno rimettersi “in moto”: infatti, come sistema di pagamento, si utilizzeranno gli “e-ducati” ovvero una moneta virtuale solidale, le cui transazioni viaggiano su una APP appositamente realizzata per il progetto, che si tradurrà poi in euro per gli esercenti convenzionati. All’interno dell’iniziativa, sono inclusi anche trasporti e la box merenda.

Il progetto andrà a coinvolgere complessivamente in 3 anni circa 800 nuclei di famiglie/persone in 4 città, oltre a Napoli, anche a Bari, Modena e Roma. Ogni coppia di famiglie/nuclei di persone stringe un Patto Educativo ovvero un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola.

Nello specifico di Napoli, AC è attivo nel Centro Storico (Quartieri Spagnoli), Rione Sanità, Secondigliano, Ponticelli, Pianura e Scampia.

Molteplici i percorsi individuati dalla cooperativa sociale Con la mano del cuore per raggiungere e coinvolgere nel progetto i nuclei familiari sia come affidatari che affidati.

Dichiara in una nota Nunzia Ruggiero de Con la mano del cuore:

Fino al mese di ottobre scorso è stato possibile organizzare incontri in presenza con le famiglie dei vari quartieri, grazie anche e soprattutto al contributo di associazioni culturali e di promozione sociale attive nei vari territori come Terra di Confine che ha promosso il 27 ottobre scorso un momento di informazione presso il cortile della scuola Bordiga di via Argine nel quartiere Ponticelli – da novembre è stata invece necessaria una rimodulazione da remoto con incontri via Zoom o Skype.

A questo punto è stato ancora più fondamentale il ruolo svolto da intermediari come i docenti, sostenuti dai Dirigenti Scolastici, in particolare delle scuole partner ovvero l’Istituto Comprensivo 72° Palasciano, l’Istituto Comprensivo Statale Virgilio IV e l’Istituto Comprensivo Statale Adelaide Ristori oltre ai parroci e ai catechisti e alle Municipalità che hanno sostenuto il delicato compito di individuare le famiglie a cui segnalare il progetto e metterle in comunicazione diretta con la nostra cooperativa per la definizione della loro partecipazione.

Dopo la prima in-formazione come è proseguito il dialogo con i nuclei familiari che hanno mostrato interesse al progetto Affido Culturale?

Nella sua completezza il progetto Affido Culturale è anche complesso, sia da un punto di vista organizzativo che da un punto di vista di coinvolgimento emotivo in particolare in questo momento storico dove in primo luogo alle persone viene richiesto un impegno alla condivisione di spazi e attività in un contesto sociale pieno di regole, giuste e necessarie, e procedure sul distanziamento.

La complessità non la si deve intendere in un’accezione negativa, ma di consapevolezza. La consapevolezza che diventare affidatari o essere affidati significa imparare a mettere in comune i propri interessi, costruire un percorso educativo e sviluppare una storia culturale che, ci si augura, possa nascere ora e poi crescere e non esaurirsi in questi 3 anni di progetto.

Ogni nucleo familiare ha la propria peculiarità, che in questo periodo storico è stata particolarmente condizionata dalla paura del contagio da Covid-19. Per questo motivo la Dott.ssa Valentina Vellone Pedagogista e Formatrice attiva presso l’associazione partner di AC ‘A Ruota Libera’ ha fortemente voluto incontrare ogni singola coppia, single, famiglia interessata al progetto preferibilmente in videoconferenza per poter ovviare all’obbligo di mascherina che avrebbe impedito di conoscersi anche e soprattutto attraverso il linguaggio non verbale dell’espressione del viso. Tutti i componenti del nucleo familiare sono stati coinvolti in questi incontri sia gli adulti che i bambini e i ragazzi.

Il momento della firma del patto educativo per Affido Culturale

In primo luogo, è stato necessario allestire ed organizzare un ambiente dove far incontrare le famiglie che erano state individuate come idonee per vivere insieme questa esperienza.

Allo scopo sono stati messi a disposizione due ambienti: uno presso il Pio Monte della Misericordia, soggetto referente del progetto, nella propria sede in Via dei Tribunali a Napoli ed un secondo presso l’Istituto Comprensivo 72° Palasciano dove per tre giornate consecutive, grazie alla preziosa collaborazione, in particolare, della Preside Dr.ssa Maria Luisa Salvia e della docente referente Affido Culturale Grazia Martina Avallone, dalle ore 14:00 alle ore 19:00 si sono svolti gli incontri con le famiglie in ambienti costantemente sanificati e muniti di dispositivi di protezione individuale permanentemente resi disponibili per le famiglie da incontrare.

Spiega Maria Luisa Salvia, DS Istituto Comprensivo 72 Palasciano:

Il successo della firma di questi primi patti educativi non era affatto scontato. L’entusiasmo iniziale è stato grande, ma inevitabilmente, soprattutto con la prolungata chiusura della scuola, il disorientamento da parte delle famiglie è cresciuto.

Tuttavia siamo riusciti a sostenere l’interesse delle famiglie verso il progetto, soprattutto grazie al costante apporto e supporto che noi per primi, come docenti, abbiamo ricevuto da Nunzia Ruggiero e Valentina Viggiano de Con la mano del cuore.

Oggi tanti ragazzi di scuola primaria hanno aderito, abbiamo creato una rete di relazioni fra nuclei familiari dalle più disparate ma precise necessità -lavori che tengono spesso lontani i genitori dai figli, separazioni o divorzi, disabilità – a partire dai comuni interessi dei bambini perché, con la forza del farlo insieme, possano trovare nell’esperienza culturale una buona abitudine quotidiana.

Da subito, infatti, l’espressione Affido Culturale mi è sembrata un significativo ossimoro. Con questo progetto il concetto dell’educare al bello torna prioritario. Non più solo a scuola, attraverso l’offerta didattica, ma nel quotidiano intimo dell’esperienza familiare.

Affido Culturale unisce in un’unica rete ben 25 realtà in partnership già dedite da tempo al mondo dell’infanzia, fra cui il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Napoli ‘Federico II’ e il Consorzio MIPA.

Oltre a ciò sono attivi un’APP con la quale le famiglie possono tenersi sempre aggiornate sugli eventi disponibili nel loro territorio, prenotarli e poi produrre il QRcode con cui “pagare” le attività ma anche un blog – collegato ad una pagina FBed un profilo IG – con cui il progetto mantiene sempre alta l’attenzione sugli eventi e sulle tematiche più significative inerenti lo svolgimento del progetto.