L’acero minore è una pianta a portamento arboreo o arbustivo. Raggiunge altezze tra 6 e 10 metri. È detto minore proprio per le dimensioni ridotte rispetto ai congeneri. La chioma è larga, espansa, globosa. Corteccia piuttosto scura, bruno nerastra, con sottili solchi longitudinali.
Foglie semplici caduche, verde scuro con 3 lobi, opposte e con margine intero. Fiori giallo-verdastri, ermafroditi riuniti in infiorescenze a corimbo. I frutti sono samare doppie. Fioritura: aprile-maggio.
Il legno, di qualità modesta, viene impegnato per piccoli lavori di intaglio e come ottimo combustibile. In alcune regioni si estraeva la linfa, alquanto zuccherina, per produrre una sorta di zucchero di canna.
Glossario:
– opposte: termine usato per indicare due foglie che si inseriscono sul rametto esattamente luna di fronte all’altra;
– ermafrodita: fiore che presenta sia le strutture riproduttive maschili che quelle femminili, cioè stami e pistillo;
– corimbo: infiorescenza composta da fiori disposti sullo stesso piano, ma con peduncoli che partono da livelli diversi;
– samara: frutto secco, tipico di aceri, frassini ed olmi, che non si apre spontaneamente, a maturità, costituito da due ali che ne favoriscono la disseminazione ad opera del vento.
Autore Antonio Ceglie
Antonio Ceglie, curioso appassionato di erbe e piante spontanee, quelle che la gente di solito e sbrigativamente, chiama "erbacce". Curatore per ExPartibus di una rubrica, non specialistica, relativa a questi "compagni di vita", le piante appunto, con cui conviviamo da migliaia di anni, senza, per questo, conoscerle veramente. Anche se non mi illudo di essere un divulgatore brillante, cercherò piuttosto, me lo auguro, di solleticare la curiosità del potenziale lettore interessato, offrendogli qualche spunto di carattere storico, culinario, o sanitario relativo alle piante stesse.