Intesa in collaborazione con la Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia, FENCO rappresentata dal Coordinatore Generale, Gennaro Famiglietti
Riceviamo e pubblichiamo.
Mettere a disposizione degli allievi iscritti a corsi universitari in Ucraina con indirizzo aeronautico, spaziale e astrofisico, strutture per lo studio, postazioni con computer, presso la sede del DAC, Distretto Aerospaziale della Campania.
Fornire agli studenti ucraini i testi, in lingua inglese, necessari ai loro studi e organizzare seminari e corsi in lingua inglese, nelle principali materie oggetto di studio.
Lo prevede l’accordo firmato tra il Console Generale d’Ucraina Maksym Kovalenko e DAC, Distretto Aerospaziale della Campania, presieduto da Luigi Carrino.
Il DAC, secondo quanto previsto dall’accordo, dovrà facilitare l’inserimento in Istituti Superiori della Campania, aventi indirizzi aeronautici, dei giovani profughi allievi in patria di corsi scolastici simili.
Inoltre, il DAC attiva con l’accordo l’intera rete dei soci per mettere a disposizione degli allievi un numero sufficiente di attività di stage presso le aziende aerospaziali della Campania.
Il Distretto Campano dell’aerospazio si impegna ad assistere tecnicamente e ospitare presso la propria sede, mettendo a disposizione attrezzature e software ingegneristici, le Start-up di giovani ucraini che abbiano obiettivi collegati all’aeronautica e /o allo spazio.
L’intesa avviene in collaborazione con la Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia, FENCO rappresentata dal Coordinatore Generale, Gennaro Famiglietti.
Ha spiegato Luigi Carrino, Presidente del DAC, Distretto Aerospaziale della Campania:
L’Ucraina è uno dei Paesi di eccellenza nell’aerospazio e molti giovani profughi hanno dovuto interrompere i loro studi scolastici e universitari dedicati alla scienza e alla tecnica dello spazio e dell’aeronautica.
Il Distretto Aerospaziale intende adoperarsi fattivamente a favore di questi giovani affinché possano continuare i loro studi e contribuire, alla fine del conflitto, alla ricostruzione e alla ripartenza del loro Paese.