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Abilità o istinto?

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Un viaggio tra gli istinti umani e animali

Per sapere se una cosa è vera o falsa non ci penso affatto e non mi occorre alcuna abilità particolare. Mi affido all’istinto, come gli animali!

E sembrava molto orgoglioso di questa cosa.

A mia volta, dentro di me, pensavo fosse alquanto strano il suo atteggiamento.

I castori, quando vengono molestati dai cacciatori, si ingegnano abilmente nel realizzare tane, anziché le abituali capannine, per non essere scoperti facilmente.

Tra i volatili ce ne sono moltissimi che sfruttano le proprie abilità per costruire nidi, in forme e con materiali diversi, per distinguere le proprie abitazioni da quelle degli uccelli della stessa specie.

Perfino le api, se abitano nei pressi delle raffinerie di zucchero, si appellano alle proprie abilità cognitive istintive e si dicono:

Per quale motivo fare tanta fatica svolazzando tra i fiori quando il dolciume è a portata di mano?

Voi mi direte, signori miei, che sempre di istinto si tratta ma, in questo caso, mi vedrei costretto a correggervi, poiché trattasi, invece, di modificazioni del comportamento istintuale in relazione all’ambiente circostante.

Ingegnarsi in tal modo rientra nell’ordine delle abilità, poiché abbiamo a che fare con un istinto flessibile, non certo con un sistema rigido e categorico senza possibilità di correggere le proprie decisioni.

Da tale premessa si deduce che colui che si rifiuta di usare la ragione, per cercare di capire se una teoria è vera o falsa, affidandosi all’istinto e non allo studio, in realtà, non applica nemmeno le virtù degli animali poiché questi ultimi, modificandosi sfavorevolmente le condizioni dell’habitat, si ingegnano per comprenderne le eventuali soluzioni.

L’abilità, perciò, è la capacità di interpretare e intervenire sulla realtà per modificare in senso positivo condizioni di disagio o comunque sfavorevoli, non idonee ai propri scopi.

Quello che viene creduto essere istinto, da taluni, non è altro che l’abitudine a non mettere in moto il cervello, per evitare di consumare zuccheri, poiché l’abilità richiede un certo sforzo dell’intelligenza.

Si fa in fretta a dire:

Sono d’accordo!

oppure

Non sono d’accordo!

lo si può fare nel tempo di uno schiocco delle dita, ed è molto più faticoso ingegnarsi, chinando la testa sui libri, per approfondire ogni questione.

Non sforzandoci di comprendere a fondo, però, le nostre abilità rimangono dormienti, o peggio ancora rigide ed inamovibili, diversamente da quelle degli animali che sono flessibili e perpetuamente in movimento.

Tratto da: Naturopatia dell’Anima – Counseling Filosofico

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.