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A Reggio Calabria si discute della difesa dei diritti dell’uomo

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'La difesa dei diritti dell'uomo - Il tema della Giustizia italiana ed europea'


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Altissimo momento istituzionale di confronto, dibattito e discussione

Il 27 dicembre, ore 17:00, presso la Sala dei lampadari di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria, si è svolta la conferenza sul ‘La difesa dei diritti dell’uomo – Il tema della Giustizia italiana ed europea’.

Erano presenti: il Sindaco della Città metropolitana, On. Giuseppe Falcomatà, il Presidente del Circolo culturale Rhegium Julii, dott. Giuseppe Bova, e il Presidente del Rotary Club di Reggio Calabri, dott. Giampaolo Latella, introdotti dal dott. Mario Musolino, Dirigente del Circolo culturale Regiun Julii.

Numerosa la platea, attenta e sensibile, di fronte a questa rassegna di temi di grande attualità. Riflettori puntati sulla situazione globale, che coinvolge ogni etnia ed ogni ceto sociale nei suoi principi umani, più fragili, sempre più spesso calpestati.

Molte di queste condizioni disumane, possiamo riscontrarle nei territori teatri di conflitti bellici come in Ucraina, Sudan, Striscia di Gaza, in un via vai di vite in balìa degli eventi a cui non rimane estraneo il Mediterraneo, con i continui flussi migratori in cerca di un sicuro approdo.

Tale panoramica generale permette di arrivare diritta al cuore della conferenza, magistralmente condotta da tre eccellenze calabresi:
la dott.ssa Anna Maria Nesci, Giudice distaccato presso la Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, l’avv. Giovanna Russo, Autorità Garante dei diritti dei privati della libertà di Reggio Calabria, e l’avv. Lucia Lipari, Giornalista esperta di Diritti umani.

La dott.ssa Nesci ha spiegato la condizione dell’Italia, collocata al 5° posto nel numero di ricorsi alla magistratura per contenzioso, soffermandosi, soprattutto, su temi quali la violenza di genere, la violenza domestica e la parità di genere, dove i soggetti più colpiti sono, ovviamente, donne e minori.

Di fronte a tali dati allarmanti ha esposto quale azione svolge la Corte europea in nome dei diritti umani e le novità introdotte, come l’elenco degli obblighi a carico dello Stato e due nuove riforme introdotte per tutelare le vittime che, di fronte ad una denuncia di violenza domestica, possono prevedere anche la modifica del rito civile.

La giustizia che viene declinata a Strasburgo all’interno della Corte europea dei diritti dell’uomo ha un impatto diretto sulle nostre vite proprio nella misura in cui una forma di sentenza di condanna nei confronti dell’Italia può portare a condannare lo Stato a modificare le leggi nazionali.

Il giudice Nesci ha spiegato il significato dei diritti fondamentali, dai più noti, come il diritto alla vita, ad altri meno familiari, come il rimpatrio o il diritto di asilo, fino a illustrarci gli aspetti meno conosciuti e discussi, ma molto diffusi, come il diritto di proprietà, un bene e un diritto garantito dalla Corte europea.

Anche l’avv. Giovanna Russo Autorità Garante dei diritti dei privati della libertà di Reggio Calabria, ha posto sotto i riflettori le gravi condizioni in cui tante persone vertono, soprattutto anziani e soggetti più fragili, menzionando le grandi difficoltà che hanno dovuto affrontare durante la pandemia.

I diritti umani, inoltre, non escludono i problemi che coinvolgono i detenuti, quali il sovraffollamento delle carceri, la sanità penitenziaria e l’alto numero di suicidi, che si verificano all’interno di mura considerate supervisionate e di massima sicurezza.

L’avv. Lucia Lipari, Giornalista esperta di Diritti umani, invece, ha posto l’accento sulla situazione femminile e la violenza di genere, la sottomissione assoluta all’uomo e l’induzione al matrimonio.

Accurate indagini statistiche hanno fatto emergere il crescente numero di vittime delle cosiddette ‘donne marmellata’, termine offensivo con cui si indica una proprietà da uso e consumo, a cui si affianca un caso senza precedenti nella storia: il fenomeno mediatico!

La donna viene percepita quale nuovo elemento del consumismo moderno, esibita in copertine e spot pubblicitari ed affiancata ad un oggetto per fini commerciali; in sostanza, privata e lesa della sua dignità. Moda tacitamente consentita da talune indossatrici ed attrici, le quali si prestano volutamente, e dai consumatori, che sono felici di acquistare l’oggetto ben presentato.

Non altrettanto sottile, però, è il confine che priva la figura muliebre del suo decoro e della sua intimità e delle conseguenze psicologiche che si subiscono di fronte ad episodi come il revenge porn, ormai all’ordine del giorno, sottolineando come ogni persona venga colpita nella sua triplice dimensione: psichica, corporea e sociale.

In questo, il fattore mediatico gioca un ruolo chiave, richiamando al rispetto per l’essere umano, che dovrebbe venire al primo posto, a dispetto un potenziale scoop o di un boom commerciale.

Di fronte a tutti questi orrori che potrebbero essere evitati è lecito chiedersi: perché tante soluzioni e poca prevenzione?

A voi la riflessione…

Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".