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A Palazzo Strozzi Sacrati inaugurata la mostra ‘Nel cuore del Congo’

'Nel cuore del Congo'


La cerimonia di inaugurazione è stata aperta dal coro gospel ‘Nehemia H. Brown & The RiverVoices’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

‘Nel cuore del Congo’ è il titolo della nuova mostra organizzata dalla Presidenza della Regione Toscana in sala delle esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati che presenta una panoramica artistica e culturale della Repubblica democratica del Congo.
A inaugurarla, il Presidente Eugenio Giani che ha tagliato il nastro insieme al padre comboniano Fernando Zolli.

Ha presentato la mostra padre Pietro Ciuciulla della Fondazione Nigrizia, l’organizzatore della mostra ed era presente l’Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, che ha partecipato a tutta la cerimonia di inaugurazione aperta dal coro gospel ‘Nehemia H. Brown & The RiverVoices’.

Il Presidente Eugenio Giani ha detto:

Questa mostra è un’ulteriore conferma di quali sorprese ci possa riservare l’arte e di quali ponti sia in grado di costruire tra paesi anche molto lontani, con storie e civiltà assai diverse.

Del Congo è stato più facile conoscere la storia tormentata, segnata dal colonialismo e da tante altre tragedie piuttosto della storia che abbiamo sotto gli occhi in queste sale, che ci dà la misura delle tante identità che possono convivere nel Congo, della sua ricchezza, con oggetti esposti che riguardano ben dodici gruppi culturali.

Con questa mostra entriamo nel cuore dell’arte africana e raccogliamo spunti di grande significato che riguardano la vita spirituale, il rapporto con la natura e il mondo degli antenati, la cultura materiale.

Ringrazio perciò tutti coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione offrendo una mostra unica per Firenze e per la Toscana.

Maschere, statue, tessuti, sgabelli, sono sessanta i pezzi in mostra che vogliono raccontare i tanti volti di un paese complesso, ricco di chiaro scuri, verso cui è doveroso stimolare nel visitatore la conoscenza e la voglia di informazione.

La campionatura di pezzi provenienti da 27 villaggi della Rd Congo presenta una panoramica artistica che riguarda 12 gruppi culturali. Tutti sono esemplari che appartengono perlopiù al Museo africano dei Missionari Comboniani di Madrid, ma gli oggetti sono stati raccolti e collezionati dall’ambasciatore Josè Antonio Bordallo Huidobro negli anni di servizio diplomatico in questo paese. Inoltre, per ampliare la proposta artistica, nella mostra sono stati aggiunti oggetti di proprietà del Museo africano di Verona.

Fondamentale nell’esposizione artistica, sarà potersi dedicare alla scoperta dei contesti e dei significati che uniscono la cultura materiale al tessuto religioso di cui gli oggetti sono mezzi.

La ricerca del mondo spirituale, le religioni, la comunicazione e la preghiera degli spiriti, la magia e la potenza di certe evocazioni, il contatto con la natura e con il mondo degli antenati, sono alcuni temi che vi invitiamo a conoscere, scoprire e apprezzare

La Repubblica democratica del Congo, così ricca così fragile

La Repubblica democratica del Congo è un paese centrale geograficamente e centrale anche per l’importanza politica che riveste nelle relazioni e nella gestione degli equilibri con i paesi vicini. Grande quanto l’Europa occidentale, certamente complesso da amministrare e controllare, l’Rd Congo è indipendente dal Belgio dal 1960.

In questi sessant’anni si sono alternati governi che nell’instabilità hanno trovato la caratteristica più costante. Anche oggi tre regioni del nordest vivono una stagione di grave incertezza fomentata dai confinanti Rwanda e Uganda.

In questo territorio vastissimo, anche diversissimo per gli ambienti naturali che lo compongono, vivono più di 250 gruppi etnici che esprimono una notevole ricchezza culturale.

È un paese centrale anche nelle questioni riguardanti lo sfruttamento delle risorse naturali, basti pensare alle ricchissime zone minerarie del Kivu, del Katanga, dell’Ituri dove troviamo coltan, cobalto, oro, diamanti, rame, uranio e legname pregiato; nelle tematiche relative alla salvaguardia ambientale e ai cambiamenti climatici, si trova qui la seconda area forestale più estesa al mondo dopo l’Amazzonia; nelle questioni migratorie sia per i tanti congolesi costretti a lasciare il paese sia per la presenza di profughi dai Paesi confinanti.

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