‘Povera Lombardia’: viaggio tra chi sta peggio nella regione più ricca d’Italia
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Sono un milione i nuovi poveri in Italia negli ultimi due anni. In Lombardia sono state 80mila le nuove richieste di auto alla Caritas pervenute negli ultimi dodici mesi e 20mila sono le famiglie lombarde, 90mila in Italia, sovraindebitate, quindi a rischio sfratto e in condizioni di avere bisogno di assistenza.
È la fotografia emersa durante il convegno dedicato alla povertà e all’emarginazione in Lombardia, tenutosi oggi, 3 ottobre, a Palazzo Pirelli e organizzato dall’Associazione Exodus per fare il punto e fornire un quadro aggiornato con dati e cifre sulla povertà nella nostra regione.
Ad aprire i lavori la Vice Presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza:
La Lombardia è il traino dell’Italia, è uno dei quattro motori economici d’Europa. Purtroppo, però, anche nella nostra regione ci sono situazioni di grande difficoltà, di grande disagio o di povertà estrema.
La pandemia prima e la crisi economica adesso sono stati il detonatore che ha fatto esplodere situazioni di povertà che stanno coinvolgendo fasce sempre più ampie di popolazione. Famiglie e persone della cosiddetta classe media sono scivolate ai margini.
In questo scenario è doveroso ascoltare la voce delle associazioni e dei volontari che, ogni giorno, lavorano sul territorio per mettere un argine a questa emergenza sociale. Regione Lombardia ogni anno fa un’Piano di intervento’ che prevede risorse importanti. Ma non basta.
Perché le persone in difficoltà non hanno solo necessità economiche. Hanno bisogno, in primo luogo, di essere reinserite nella società e nella loro comunità di riferimento, in primo luogo con un lavoro che restituisca loro la dignità e la prospettiva di un futuro.
Durante l’evento sono state proiettate alcune video-interviste a personaggi che erano clochard e hanno superato la loro situazione di difficoltà, oppure che, al contrario, erano soggetti di buon livello sociale ma a causa di una serie di vicissitudini ora sono ora al limite dell’indigenza.
Il convegno ‘Povera Lombardia’ ha offerto così un’analisi cruda ma dettagliata sul mondo degli emarginati, dei senza reddito e dei senzatetto che vivono nelle nostre città. In una regione tra le più ricche d’Europa resistono sacche di povertà assoluta con persone che trascorrono i loro giorni al limite della soglia di sussistenza, occupando stabili abbandonati o vecchie fabbriche.
Spunti utili alla riflessione sono stati forniti anche dai contenuti del libro ‘Ecco l’uomo’ del fotografo Davide Caforio e del giornalista Silvestro Pascarella, un reportage che va al cuore del problema e si pone una domanda: come è possibile che non si possa fare nulla?
Ha spiegato Pascarella:
Raccontare e documentare è l’obiettivo del libro reportage sulla povertà in Lombardia ‘Ecco l’uomo’. Dare spazio alle parole, alle immagini e alle persone è quello che, da giornalisti, ci siamo limitati a fare.
Ha sottolineato don Antonio Mazzi, fondatore dell’Associazione Exodus:
La povertà di quarant’anni fa, quando era partito il progetto Exodus, era legata alla droga. Oggi si è allarga a 360 gradi. Oggi sono caduti in condizioni di povertà professionisti e classe media. E oggi sono i giovani quelli in maggiore difficoltà.
L’età media di chi finisce per strada si sta abbassando. I nuovi poveri spesso hanno una età di trent’anni o anche meno. Questo perché la povertà è cambiata. Oggi è fragilità, non è solo povertà di soldi, mezzi o casa. È, prima di tutto, fragilità psicologica.
Una condizione devastante soprattutto per gli adolescenti che hanno sempre più bisogno di due punti fermi: la famiglia e la scuola. Perché oggi sono la mancanza di un progetto e di un futuro a rappresentare la vera povertà.
L’incontro è stato moderato da Maria Sorbi, giornalista e promotrice a Busto Arsizio (VA) del gruppo d’aiuto ai senza fissa dimora.
Tra il pubblico, anche il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e il Presidente della Commissione Bilancio Giulio Gallera.